VENEZIA – A proposito della vertenza sul trasporto pubblico locale AVM, ACTV, VELA

⛔ Il continuo rinfacciare ai lavoratori che c’è chi sta peggio, oppure, che c’è chi ha un attività chiusa da più di un anno, è un ragionamento che sta in piedi fino a un certo punto. Non perché questo non sia vero, anzi, sappiamo bene che purtroppo è così… 
⛔Paragonare chi ha continuato a lavorare a chi non ha potuto farlo è già un errore di partenza. Ospedali, supermercati, forze dell’ordine, trasporti ad esempio non si sono mai fermati, nemmeno durante il primo lockdown dove molti lavoratori di queste categorie, non avevano ancora i dispositivi di protezione individuali adeguati…
⛔ La difesa dei propri diritti e della propria dignità non è la negazione dei diritti e della dignità degli altri. L’obbiettivo dovrebbe essere comune. Lo sappiamo bene che il momento è difficile, nessuno nega che c’è una grande crisi che ha colpito molto più duramente altre categorie ed è per questo che abbiamo il dovere morale di non arrenderci. Chi può ancora lottare non si deve arrendere. Deve battersi anche per chi non ha più nemmeno la possibilità di farlo. Se dobbiamo lamentarci, lo dobbiamo fare invece, con chi potrebbe farlo e non vuole scendere in campo schierandosi apertamente. Queste persone dovrebbero solo vergognarsi e ritenersi complici, nonché parte, del grande problema sociale che viviamo.
⛔ Nel merito della vertenza AVM, ACTV, VELA, con il massimo rispetto delle categorie più colpite e delle persone più in difficoltà abbiamo cercato, come lavoratori responsabili, di avanzare proposte di transito per fare il nostro sacrificio e andare incontro alle esigenze dell’azienda che in periodo di emergenza sanitaria, ha delle difficoltà. Proposte utili al traghettamento di questa realtà fuori dalle cattive acque in cui si trova.
⛔ La proposta, infatti, che abbiamo presentato come SGB (Sindacato Generale di Base) tenendo fermo il punto che siamo pronti a fare la nostra parte, parla di rinunce e sacrifici ma che ATTENZIONE devono essere temporanei e cioè compatibili con la temporaneità della crisi derivante dall’emergenza sanitaria. Tutto è stato pensato in modo tale che ogni ramo dell’azienda possa contribuire il più possibile allo stesso modo e nella stessa misura, senza creare disparità su chi dovrà pagare il prezzo più caro.
⛔Purtroppo l’azione unilaterale dei vertici aziendali, anche con le ultime disposizioni di servizio, va a colpire in maniera inumana praticamente solo gli addetti al movimento e cioè quelli che di fatto mandano avanti tutta la “baracca”.
⛔Non c’è dubbio che fin dall’inizio, da parte dell’azienda, ci sia un’azione guidata dalla mala fede. Tutte le mosse messe in campo in questi mesi lo dimostrano. Per esempio all’inizio si è parlato di problema di tenuta economica derivante dal mancato introito derivante dal turismo per poi passare all’aspetto strutturale che esiste, secondo la dirigenza, a prescindere dalla crisi pandemica.
⛔Se il problema è l’aspetto strutturale (e non è legato quindi alla pandemia), per il bene e il futuro di questa azienda allora c’era (ancora nel 2020) tutto il tempo di risolverlo, e c’è ancora oggi (2021) l’opportunità di affrontare il problema senza forzature. Aprendo una parentesi: è evidente che se c’è un problema strutturale è da ricercare in come è costruita la holding e non sui settori del movimento o della “manovalanza” in generale…
⛔Dare la disdetta in modo unilaterale del contratto di secondo livello (data a Febbraio per Aprile) che in due mesi ha cancellato anni e anni di contrattazione dove i lavoratori hanno sempre fatto la loro parte, è stato un atto irresponsabile voluto. Un’accelerazione dettata chiaramente e puramente dal voler sfruttare la difficoltà legata alla pandemia per infliggere un duro colpo ai lavoratori. Un’accelerazione motivata probabilmente dal fatto che la crisi sanitaria volge al termine e c’è la fretta di concludere un processo di abbassamento del costo del lavoro definitivo.
⛔ Molto presumibilmente il veloce ritorno del turismo troverà l’amministrazione comunale e la dirigenza di questa azienda, pronti a ingrassarsi nuovamente le tasche, e lo faranno più di prima, senza vergogna e senza un minimo di ritegno. Per loro l’obiettivo raggiunto sarà la fine della dignità dei lavoratori e di un servizio di trasporto degno dei cittadini di questa città.
⛔Questa amministrazione comunale assieme a questa dirigenza saranno allora ricordati per aver disintegrato il servizio di trasporto pubblico a Venezia.
⛔ Noi come SGB (Sindacato Generale di Base – Federazione di Venezia) faremo di tutto perché questo non accada.

Condividi: