Milano,Bologna,Napoli le tre città dove SGB è scesa in piazza insieme alle organizzazioni sindacali di base e conflittuali disponibili ad una unità d’azione e ai movimenti sociali e politici impegnati nelle lotte per il lavoro, il reddito, la casa, per la giustizia sociale e contro l’autonomia differenziata.
Un primo maggio di lotta con tre cortei combattivi con una grande partecipazione di lavoratrici, lavoratori, disoccupati, giovani e pensionati con i quali abbiamo rilanciato la piattaforma dello sciopero generale del 2 dicembre scorso:
- Fuori dalla guerra e dall’economia di guerra.
- No alle spese militari e all’invio delle armi.
- Lavorare tutti lavorare meno a parità di salario
- Basta precarietà e sfruttamento
- Per una nuova scala mobile e un salario minimo di 12 euro per Legge
- Garantire un reddito dignitoso a tutte/i
- Basta morti sul lavoro, introdurre il reato di omicidio sul luogo di lavoro
- Per la democrazia e le libertà sindacali
- Per una nuova politica energetica che utilizzi le fonti rinnovabili
- No alla privatizzazione di sanità e scuola
- No all’autonomia differenziata né della Lega né del PD
A Napoli con SiCobas, SGB e Movimento disoccupati, in migliaia contro il governo Meloni e le autorità locali. In cima alle rivendicazioni il salario garantito, il diritto al lavoro sicuro, il rifiuto totale dell’autonomia differenziata e delle generali politiche di austerità a senso unico. Il corteo si è concluso sotto i palazzi della regione considerato dal corteo soggetto del tutto incapace non solo di dare risposte ai problemi sociali del territorio ma nemmeno di controllare il rispetto dei diritti dei lavoratori nei suoi appalti in sanità e trasporti.
A Milano un corteo unitario del sindacalismo di base (Sicobas,Adl,Sial,CUB,SGB, Usi) con migliaia di persone aperto dallo striscione 1 Maggio di Lotta a segnare la distanza siderale con il primo maggio ridotto ad un concertone della concertazione da cgilcisluil è sfilato fino sotto il Duomo
A Bologna (SGB.Cobas,Usi) in centinaia con le bandiere di SGB con un combattivo corteo che si è concluso davanti la “vetrina dei contratti di merda”: contratti regolarissimi firmati dai soliti noti, altroché contratti pirata di cui si riempiono la bocca i politici della sinistra istituzionale oltre gli stessi sindacalisti che hanno firmato contratti da 5,6,7 euro l’ora. Ipocriti nemici dei lavoratori.
Il nostro primo maggio di lotta è stato anche un abbraccio virtuale alle lavoratrici e ai lavoratori francesi in sciopero e in lotta contro la riforma delle pensioni e per rivendicare una qualità del lavoro e della vita migliore per tutti.
Da oggi si riprende dai luoghi di lavoro facendo vivere la nostra piattaforma di lotta per creare le condizioni per una mobilitazione generale ed unitaria con tutti coloro che nelle piazze del primo maggio si sono resi disponibili a lottare insieme contro le politiche antipopolari del governo e contro la concertazione!
Il nostro due maggio inizia con lo sciopero alla Marcegaglia!
