Il blocco occidentale (principalmente rappresentato da USA, Regno Unito e Francia) continua nell’opera di aggressione e destabilizzazione di tutto il Medio Oriente. Negli ultimi 11 mesi lo Stato d’Israele ha ucciso circa 45mila civili palestinesi (tra cui un numero imprecisato di donne e bambini) e continua a costringerne altri milioni ad un continuo esodo forzato. I palestinesi, secondo le autorità israeliane, non stanno bene da nessuna parte: vanno eliminati tutti.
Quelli che non muoiono immediatamente sotto i colpi d’artiglieria del mostro sionista devono perire di fame o di malattia. Questo lavoro, ancora più sporco di quello svolto dai soldati di Netaniau, è appaltato ai coloni, i quali, con la protezione dell’esercito, oltre ad impadronirsi delle terre e delle case dei palestinesi, impediscono con la violenza che qualsiasi aiuto arrivi alla popolazione martoriata, dai generi alimentari ai medicinali. Alle porte dell’Europa continua così a consumarsi un genocidio che non si vedeva dai tempi della Shoa. Ma il mostro sionista non si accontenta del “solo” sterminio
totale dei palestinesi. Forte dell’incondizionato appoggio di USA, UK ed UE, Israele si sente pronto a chiudere i conti, una volta e per sempre, con tutti gli altri Stati limitrofi nella sua folle politica espansionista.
Israele è riuscito finalmente (questo era il suo obiettivo fin dallo scorso anno) a far entrare direttamente nel conflitto anche l’Iran, dopo aver realizzato una lunga serie di provocazioni e di attentati terroristici tra Teheran e dintorni.
L’ingresso ufficiale in guerra dell’Iran rischia seriamente di portare nel conflitto diretto Russia e Cina (con conseguenze inimmaginabili) mentre il presidente della Turchia (membro della Nato) continua affermare che Netaniau è il nuovo
Hitler e che andrebbe trattato come tale.
Il governo Meloni, totalmente succube dell’amministrazione americana, continua a ripetere come un pappagallo che Israele “ha il diritto di difendersi” mentre continua a finanziare l’altro fronte di guerra, dando armi al fantoccio ucraino Zelenzkyi senza alcuna contropartita di pace. Ovviamente ogni euro speso per le armi è un euro sottratto alla sanità, alla scuola pubblica e allo Stato Sociale. Sul fronte interno è stato recentemente approvato alla Camera il DDL 1660, un disegno di legge prevalentemente redatto per reprimere con la violenza statale gli scioperi e le manifestazioni fatte da chi lotta per il salario, per migliori condizioni di vita e di lavoro e contro la guerra. Un DDL che colpisce anche chi solo si esprime o fa propaganda contro le scelte dei governi nazionali e locali come ad esempio protestare contro le “grandi opere”.
È un fatto singolare che l’unico soggetto istituzionale ad usare parole esplicite contro il DDL Piantedosi sia stato il governatore campano De Luca: “gli operai di una fabbrica che chiude non possono certo lanciare petali di rosa, la
democrazia vive anche di queste tensioni, altrimenti c’è la lotta armata”.
NO ALLA GUERRA E ALL’ECONOMIA DI GUERRA, SI AI DIRITTI DEI LAVORATORI!
FERMIAMO L’ESCALATION MILITARE E LA REPRESSIONE SOCIALE!
INVITIAMO LE LAVORATRICI E I LAVORATORI A PARTECIPARE ALLE MANIFESTAZIONI CONTRO LA GUERRA, IN SOLIDARIETA’ AL POPOLO PALESTINESE E CONTRO IL DDL PIANTEDOSI