Scuola. Al Fronte con gli Elmetti

Inizia la scuola, fortunatamente le cose nel frattempo sono cambiate. I genitori possono stare tranquilli. Dopo la lunga pausa natalizia, riprenderanno le attività didattiche all’insegna della sicurezza. Tutti in fila con le mascherine, con il bidello, “pistola” in pugno a misurargli la temperatura. Un esercito di specialisti è pronto ad assistere tutti gli alunni.     

I genitori possono stare tranquilli,le mura sono solide,le aule sono state appena tinteggiate dai pulizieri, adibiti per l’occasione a fini pittori. Come dimenticare i miliardi di euro spesi da tutti noi per questo. Gli studenti non troveranno più le solite aule affollate, chiamate nel passato “pollaio”. Gli alunni troveranno aule dove potere stare tranquillamente distanziati,senza nessun pericolo di essere contaggiati. La scuola “riparte” fanno sapere dal ministero della P.I. Tutto è stato studiato e  programmato con grande scrupolo. Ventimila insegnanti in più, parco trasporto rinnovato,vaccinati all’89%  i bambini nella fascia 5-11 anni, mentre gli alunni della fascia 12- 19 anni i vaccinati hanno raggiunto una notevole percentuale, ben il 74%. Che vada all’inferno chi parla di “malascuola” fanno sapere dal MIUR. E poi, vuoi mettere i 5 miliardi di euro di fondi provenienti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) su cui potrà contare il mondo della scuola. Si proprio la Scuola,settore strategico per il futuro dell’Italia. Il bilancio delle strategie adottate per fare fronte al Covid sono confortanti,fanno sapere dal MIU. Ma allora,perche aleggia tanta fibrillazione e preoccupazione attorno al mondo della scuola?  Lo si legge negli occhi dei bambini,dei giovani studenti. Si tocca con mano nelle famiglie che per l’occasione creano gruppi WhatsApp, per informarsi e scambiare opinioni. DAD si DAD no,FFP2 da indossare rigorosamente e poi i tamponi.

Per il secondo anno consecutivo si riprendono le attività didattiche dopo la pausa natalizia all’insegna del caos e della più totale insicurezza. Il personale scolastico è rimasto immutato tranne il precario organico COVID, così come è rimasta precaria e priva di sicurezza  l’edilizia scolastica. Pochi insegnanti ,tante classi affollate e mezzi di trasporto obsoleti. Decreto di Natale, Decreto della Befana, sorveglianza con Testing T0 e Testing T5 mascherine FFP2 ancora da consegnare ai vari Istituti ecc.  Le famiglie,gli studenti,vogliono le scuole in presenza ma soprattutto sicure.  I soldi del PNRR vanno spesi in questa direzione. Cominciamo anche con il fare pulizia,a partire dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione. Un Ente inutile,che ci costa tantissimo , con un organigramma (vedi) da fare paura.

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