SCIOPERIAMO IL 20 MAGGIO – MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA

Stiamo vivendo uno dei periodi più drammatici degli ultimi decenni, la lancetta del tempo sembra che stia tornando indietro di ottant’anni.

Ad oltre due mesi dall’invasione russa dell’Ucraina che ha generato milioni di profughi, distruzioni e morte, l’escalation militare sembra non avere fine.

Siamo ormai arrivati allo scontro diretto fra la Russia e i paesi NATO i quali, con gli Usa in prima fila, stanno coordinando fra loro l’invio sempre maggiore di armamenti pesanti e sempre più sofisticati all’Ucraina. L’obbiettivo esplicitato è quello di una guerra che “duri molti anni” e nel contempo si legittima l’ipotesi di azioni militari anche fuori dal territorio ucraino con il forte rischio che si precipiti verso la terza guerra mondiale, come ormai ammettono le stesse forze politiche che stanno soffiando sul fuoco dello scontro armato.

Il nostro governo ha approvato una lista secretata di armamenti pesanti da consegnare all’Ucraina, nonostante la maggioranza degli italiani, in barba all’enorme ed incessante propaganda con l’elmetto di grande parte dei media, continui ad essere contraria all’invio di armi.

L’avanzare dell’economia di guerra con un aumento spropositato delle spese militari che arriveranno al 2% del pil, sta ampliando ulteriormente la crisi che diviene contestualmente recessiva ed inflattiva ripercuotendosi sulle nostre vite.

L’aumento della disoccupazione e della precarietà, l’aumento dei costi dei beni di prima necessità, lo sgretolamento dello stato sociale, la restrizione dei diritti e delle libertà, costituiscono lo scenario in cui stiamo velocemente entrando.

In un contesto in cui come rilevato dall’Ocse il salario medio di un lavoratore italiano è più basso di quello del 1990 del 3% (in Francia e in Germania sono cresciuti di oltre il 30% per cento e negli USA del 40%) e il tasso d’inflazione negli ultimi mesi è arrivato al 7%, dato che non si registrava dal 1982, il costo che dovranno pagare i lavoratori se non inizieranno a mobilitarsi, sarà altissimo

Non c’è più tempo, ci appelliamo alle lavoratrici ed ai lavoratori, che hanno a cuore la pace ed il benessere delle classi popolari, affinchè partecipino e sostengano lo sciopero generale contro la guerra e l’economia di guerra del prossimo 20 maggio, organizzato insieme a tanti altri sindacati di base e a cui stanno continuando ad aderire associazioni pacifiste, organizzazioni sociali, forze politiche e diversi intellettuali (economisti, giuslavoristi, magistrati, docenti, scrittori e artisti).

SCIOPERIAMO IL 20 MAGGIO PER RIVENDICARE:

  • Il blocco immediato di invio di armi all’Ucraina; 
  • L’immediato cessate il fuoco
  • il taglio del 90% delle spese militari ed il trasferimento di tali risorse alla scuola, ai trasporti e alla sanità pubblica;
  • il congelamento dei prezzi dei beni di prima necessità (generi alimentari come pane e pasta, tariffe di luce, acqua e gas etc);
  • l’introduzione della scala mobile: adeguamento automatico dei salari all’aumento dei prezzi;  
  • la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario ed un nuovo blocco dei licenziamenti per contenere le prossime ondate di disoccupazione.
  • Un reddito sociale dignitoso per tutti i disoccupati

FUORI L’ITALIA DALLA GUERRA

MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA

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