Sanità. Elezioni Rsu. Ausl Modena

In questi anni la Sanità Pubblica è diventata sempre meno pubblica e sempre più privata, con l’abbandono dei presidi sanitari, liste d’attesa interminabili, risorse sempre più scarse.
Per salvare questo servizio pubblico, bisogna investire ingenti risorse, per garantire il diritto alla cura e alla salute di tutti i cittadini.
In Emilia-Romagna, i processi di privatizzazione ed i tagli alle risorse hanno determinato un quadro desolante della Sanità Pubblica, come posto di lavoro e come servizio all’utenza: l’aumento dei carichi di lavoro con richiesta frequente di doppi turni e l’allungamento dell’orario di lavoro degli operatori, in special modo dei sanitari.
Le lunghe attese nei pronto soccorso, mai risolte integralmente, nemmeno con la nascita dei CAU, dato che gli organici, a fronte dell’apertura o riconversione di questi servizi, non sono aumentati conseguentemente.
Condizioni di disagio vissute anche dal personale amministrativo, sicuramente di altro tipo, alle prese con procedure sempre più complesse delle attività, rese ulteriormente difficoltose anche a causa dell’utilizzo di strumenti informatici sovraccarichi, spesso alle prese con problemi di temporaneo malfunzionamento, con aumenti dei carichi di lavoro, causati anche da assunzioni insufficienti, tamponate tramite il ricorso ad agenzie interinali.
I sindacati cgil,cisl e uil, a partire dagli anni ’90, con la politica della concertazione, si sono resi responsabili di questa situazione per aver dato vita ad un sistema contrattuale che ha reso i nostri salari i più bassi d’Europa, che ha immesso una enorme precarietà nel mondo del lavoro ed utilizzato i nostri salari per finanziare i fondi pensione integrativi nei cui consigli d’amministrazione siedono insieme alle associazioni datoriali pubbliche e private, gli stessi fondi pensione che hanno già avviato l’acquisto di ingenti pacchetti d’azioni legati all’industria delle armi il cui costo nel nostro paese è aumentato in pochi mesi di oltre 4 volte, in una realtà di velocissimo incrudimento dello scontro fra blocchi economici ed il vertiginoso programma di aumento delle spese militari nonché la corsa alla produzione di armi.
Per questo SGB ha deciso di lanciare un appello al sindacalismo di base e a tutte le lavoratrici e lavoratori per un grande sciopero contro la guerra ed il riarmo che si frapponga fra coloro che in vario modo, anche utilizzando strumentalmente le bandiere della pace, stanno correndo lungo il piano inclinato della guerra e dell’economia di guerra.
Per opporsi al disastro in cui versa la Sanità Pubblica, alle prossime elezioni RSU
SGB si impegna a sostenere:
- massicce assunzioni di personale;
- veri aumenti salariali di 300/400 euro netti mensili per far fronte al caro vita e all’inflazione che ha superato il 20%.
- la riapertura delle strutture sanitarie chiuse in questi anni ed il rafforzamento dei servizi territoriali;
- la reinternalizzazione dei servizi esternalizzati.
Alle prossime elezioni RSU del 14,15 e 16 aprile
SCEGLIETE L’ALTERNATIVA. Votate SGB
Di seguito, il comunicato in formato pdf