Rinnovo contrattuale COOP SOCIALI CGIL CISL E UIL e il MONDO DELLA COOPERAZIONE allineati con il Governo Meloni: più precarietà e salari sotto i 9 euro lordi

E di pochi giorni la firma del preaccordo su rinnovo contrattuale delle Cooperative Sociali di tipo A (servizi alla persona) e di Tipo B (inserimento lavorativo dei lavoratori svantaggiati), una contrattazione sfociata in un aumento salariale di pochi spiccioli, dilazionati da qui al 2026, nelle tasche dei lavoratori e delle lavoratrici impiegati in ormai tanti settori e servizi pubblici esternalizzati tramite appalti milionari degli enti.

RECUPERO INFLAZIONE, NON PERVENUTO

Servizi pubblici alla persona, anziani, disabilità adulta, inclusione scolastica, nidi dell’infanzia, tutti servizi fondamentali per la tenuta sociale e la qualità del welfare ad oggi vedono di contro lavoratori e lavoratrici del settore con salari ridicoli e che vedranno un ridicolo aumento del 8,2% solo nell’ottobre 2025.

Un aumento che non recupera neanche l’inflazione ad oggi, figuriamoci tra 2 anni a completamento delle trance previste.

Riteniamo importante farvi un esempio il livello C2 (Operatore Socio-Sanitario nelle strutture – OSS) a 38 ore attualmente ha uno stipendio di 1467,90; nell’ottobre 2025 diventerà 1591,06 , ma se si calcola la rivalutazione dello stipendio dal maggio 2019  (firma dell’ultimo rinnovo) al 31/12/23 tale rivalutazione risulta essere di 1,750 , una differenza di circa 160 euro solo per il mantenimento del potere d’acquisto, ALTRO CHE AUMENTO !

IL SALARIO MINIMO

Ma veniamo alla PAGA ORARIA che neanche supera la già ridicola proposta di un SALARIO MINIMO a 9 euro lorde; infatti, sempre tra 20 mesi, cioè ad ottobre 2025 la paga oraria lorda avrà un aumento di: 

livelli contrattuali non dirigenziali 

          OGGI       OTTOBRE 2025

A1 –   da 7.60     a  8,24 

A2 –   da 7,67     a  8,32 

B1 –   da 8,03     a  8,71

C1 –   da 8,64     a  9,36

C2 –   da 8,89     a  9,64

D1 –   da 9.16    a  9,92

D2 –   da 9,66    a 10,47

Tali aumenti sono proporzionati ad un tempo pieno (38 ore) contrattuali che spessissimo i lavoratori dei servizi in appalto non hanno; infatti, nelle cooperative sociali vige un’organizzazione basata quasi sempre su part time involontari. Questo determina che gli aumenti economici saranno ulteriormente inferiori a quelli annunciati trionfalmente dai firmatari.

OLTRE L’ESISTENTE: PRIVATIZZAZIONE SERVIZI SANITARI

Infine, come SGB, oltre a denunciare, ancora una volta le condizioni di sfruttamento dei dipendenti dei servizi pubblici in appalto alle cooperative sociali vogliamo sottolineare che nel rinnovo contrattuale le parti datoriali si predispongono all’accaparramento anche dei servizi sanitari e alla sua privatizzazione. Infatti, analizzando i nuovi art. 1 “Ambiti di applicazione” di questo rinnovo si legge una lunga sequenza di servizi pubblici aggiuntivi che le cooperative potranno gestire in appalto o accreditamento che riguardano proprio la sanità come: servizi ambulatoriali, territoriali, residenziali e diurni, neuropsichiatria infantile, psichiatria, dipendenze fino al nuovo servizio di assistenza domiciliare integrata, appena approvato dal governo.

LA PRECARIETA’ ALLA BASE DEL LAVORO “COOPERATIVO”

Nell’art. 25 Quest’articolo confermato in ogni sua parte in questo rinnovo, ad esclusione della irrilevante modifica sulla percentuale di tempi determinati da stabilizzare che passa da 20 al 25%, purtroppo è il trionfo della precarietà e prevede condizioni peggiorative rispetto alla legge 81/2015 fino ad arrivare a prevedere i lavoratori stagionali (tempi determinati sempre) anche nei servizi alla persona. 

Contro queste condizioni di lavoro, per denunciare e contrastare la precarietà e i salari bassi, contro le privatizzazioni e esternalizzazione dei servizi pubblici e per la internalizzazione dei servizi e dei lavoratori SGB con altri sindacati di base sta discutendo un percorso  VERSO UNO SCIOPERO GENERALE DI SETTORE e rilancia le richieste contenute  nella piattaforma contrattuale che invitiamo a continuare a firmare come segnale di contrarietà al CONTRATTO POVERO che ci propinano Aziende cooperative e cgl cisl e uil.

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