O SI INVESTE O SI MUORE!
Sembra assurdo ma è la realtà: per il secondo anno consecutivo si riprendono le attività didattiche dopo la pausa natalizia all’insegna del caos e della più totale insicurezza. Non poteva andare diversamente visto che dopo due anni di pandemia il personale scolastico è rimasto immutato (eccetto il più che precario e non presente ovunque organico aggiuntivo COVID) così come è rimasta pressoché immutata l’edilizia scolastica.
Tra il 7 ed il 10 gennaio 2022 la scuola “riparte” dovendo fare a meno di oltre 20mila insegnanti e 300mila alunni attualmente positivi. Alunni e docenti non positivi dovranno invece recarsi nelle stesse classi “pollaio” affollate lasciate a dicembre (o comunque in aule anguste che spesso non consentono il distanziamento), molti di essi dovranno utilizzare i soliti mezzi pubblici di trasporto i quali, soprattutto nelle grandi città, sono altrettanto affollati. Il tasso di non vaccinati è dell’89% nella fascia 5-11 anni mentre il 74 % degli alunni della fascia 12-19 è ancora in attesa della seconda dose.
Ancora una volta si ritorna in trincea a mani nude!
Il Governo Draghi, con una mano (Decreto di Natale) ha ribadito che i presidenti di regione e delle province autonome possono derogare alla didattica in presenza solo in zona rossa, mentre con l’altra altra (Decreto della Befana) ha imposto una geometria variabile della DAD che sarà ai limiti della sostenibilità e soprattutto si baserà su una gravissima discriminazione degli studenti delle scuole superiori tra vaccinati e non.
Per la Scuola dell’infanzia già in presenza di un caso di positività, è prevista la sospensione delle attività per una durata di dieci giorni. Per la Scuola primaria con un caso di una sola positività, si attiva la sorveglianza con testing (T0) che sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5). In presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i casi di positività, la Dad per la durata di dieci giorni. Per la scuola secondaria di I e II grado con un caso di positività la classe rimane in presenza con l’uso in aula delle mascherine FFP2 (non ancora consegnate a tutte le scuole) ed è prevista l’auto sorveglianza (un test ogni 10 giorni). Con due casi positivi nella stessa classe è prevista la DAD per coloro che non hanno concluso o avviato il ciclo vaccinale. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto sorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2 in classe. Da tre casi in poi nella stessa classe è prevista la DAD per dieci giorni per l’intera classe.
Essendo inoltre già note le difficoltà per la sanità pubblica sul tracciamento dei contagi con la ripresa della scuola in presenza si rischia, allo stato attuale, uno tsunami che finirebbe col travolgere definitivamente i servizi di igiene pubblica fra tamponi, ritardi, isolamenti e quarantene. Le mascherine FFP2 saranno distribuite (sempre secondo il decreto di Natale) solo dove saranno presenti alunni o studenti esonerati dall’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
Siamo veramente stanchi di assistere a questi finti dibattiti su “SI DAD” “NO DAD”. Come stiamo già rivendicando da due anni a questa parte vogliamo le scuole in presenza ma soprattutto sicure. Continuiamo a pretendere pertanto: aumento degli spazi, aumento degli organici, riduzione drastica del numero di alunni per classe, impianti di ventilazione meccanica nelle aule, ripristino del presidio medico presso le scuole, FFP2 per tutta la comunità educante, screening e vaccinazione di massa. I soldi pubblici ci sono, tanti altri possono arrivare dai fondi pubblici destinati alle scuole private o ad enti inutili come l’Invalsi.
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