Da Brunetta ed i sindacati amici
Altro che riconoscimento per i sotto inquadrati. Arriva un’area in più: l’area quadri. E, per tutti… Solo valutazione
Continua a delinearsi il prossimo contratto nazionale.
Per la parte salariale, dopo quasi 15 anni di buco, a parte l’ultimo contratto farsa, sono già d’accordo sul continuare a tenere bassi gli stipendi prevedendo un adeguamento medio di poco più di 70 euro lordi, che si traducono nella miseria di pochissime decine di euro nette nelle buste paga. Lontane, spesso lontanissime persino da una banconota da 50 euro.
Ancora una volta.
Ora l’ordinamento professionale, che crediamo debba essere l’occasione per riconoscere a tutti, finalmente, le professionalità acquisite e le mansioni svolte nei fatti ogni giorno, da anni, da una vita, visto che gli uffici pubblici sono pieni di personale sotto inquadrato in aree inferiori.
Nel nuovo contratto in discussione, invece, niente di tutto questo. La questione non è nemmeno sul tavolo. Tutt’altro.
Niente accorpamento delle aree, adeguamento alla condizione reale, superamento dei vincoli stabiliti dallo stesso Brunetta, che rimangono invece tutti: nulla di tutto questo.
Anzi, lo stesso ministro ed i suoi amici sindacali tirano fuori l’idea di un’altra area in più, l’area quadri, con trattamento economico anche più che raddoppiato (raddoppiato) ed alla quale dall’interno si entra (e si esce…) in base a valutazione, a tutta discrezionalità, mentre dall’esterno si accede con concorso e contratto, al momento, a tempo determinato!
La stessa valutazione e discrezionalità che, per la prima volta già nel contratto nazionale di lavoro, verrebbe prevista anche per tutti i passaggi economici orizzontali.
Un contratto che è uno schiaffo ai lavoratori, l’ennesimo, che continua con la politica fatta di stipendi bassi, nonostante la crisi salariale in atto e le necessità che i lavoratori conoscono, che continua a sostituire stipendi, certezze e diritti, con valutazione, incertezza e discrezionalità in ogni ambito.
Un continuo arretramento delle condizioni dei lavoratori, salariali, di diritti e dignità.
Una complicità sindacale intollerabile, un ruolo inutile, sempre più dannoso per i lavoratori: non se ne può più!
L’11 ottobre SGB e, per la prima volta, tutto il sindacalismo di base è insieme in Sciopero Generale!
Organizzati con SGB.
Passa dalla Tua parte.