Facendo nostra la parola d’ordine “Convergiamo ed Insorgiamo”, ci siamo ritrovati in trentamila, in gran parte organizzati con associazioni ambientaliste, sindacali e di intervento sociale. Abbiamo rivendicato lo stretto legame tra ambiente, salute e lavoro e la contrarietà alla scelta del nostro paese di scendere in guerra nonché a tutte le politiche che peggiorano la condizione dei settori popolari.
Il lungo corteo ha attraversato la tangenziale a dimostrare plasticamente la necessità di bloccare il progetto dell’ampliamento del passante di mezzo (tangenziale/autostrada fino a 18 corsie) che ripropone un modello di sviluppo non più sostenibile, con un impatto ambientale e sanitario devastante per i cittadini di Bologna, oltre a prestarsi alle speculazioni finanziarie i cui costi inevitabilmente ricadrebbero sulle spalle dei lavoratori.
Un grande pezzo della manifestazione si è ritrovato dietro lo striscione del sindacalismo di base (SGB, Cobas, Sicobas) che recitava FERMIAMO LA GUERRA E L’ECONOMIA DI GUERRA – 2 DICEMBRE SCIOPERO GENERALE.
Già il 20 maggio scorso, interpretando la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini, siamo scesi in sciopero e manifestato per le vie delle maggiori città italiane, contro la guerra. Consci che la decisione assunta dal governo Draghi avrebbe comportato dei costi sociali insostenibili per i lavoratori e pensionati, da allora non ci siamo mai fermati mentre i frutti avvelenati di quella decisione stanno generando una vera e propria economia di guerra. Migliaia di posti di lavoro a rischio, la perdita di potere d’acquisto con una inflazione oltre il 10%, aumenti delle bollette e del carburante fino al 500%, l’aumento della precarietà e della instabilità lavorativa, non sono in alcun modo più tollerabili.
Servono contratti adeguati costantemente ed automaticamente all’inflazione reale, un salario minimo che cancelli i salari da fame, un reddito dignitoso per tutti i disoccupati, la fine delle politiche di privatizzazione ed un grande piano di assunzioni ed investimenti nelle aziende e nei servizi pubblici, il blocco delle spese militari e dell’invio delle armi all’Ucraina.
Continuiamo la mobilitazione verso lo sciopero generale del sindacalismo di Base il 2 dicembre e oltre:
Ravenna – mercoledì 26 ottobre ore 13,00 – Presidio/Assemblea davanti alla Marcegaglia ‘contro sospensioni da lavoro dei lavoratori in appalto a causa della chiusura di alcune linee produttive per aumento costo energia’
Bologna – giovedì 3 novembre ore 15,30 Assemblea/Presidio Via Cristina Da Pizzano, Lavoratori cooperativa Società Dolce contro le condizioni di lavoro negli appalti pubblici e l’istituto della Banca Ore in negativo
Bologna – mercoledì 9 novembre ore 14,00 Presidio davanti la sede della Giunta Regionale – Contro i contratti da fame e per il salario minimo ed il ripristino della scala mobile
Sabato 5 novembre. Tutte e tutti a Napoli per sostenere la mobilitazione del movimento dei disoccupati 7 novembre – Contro la guerra il carovita e la disoccupazione.