NO ALLA GESTIONE “CRA COVID” ALLA SANITA’ PRIVATA.

Il 7 Dicembre ci sarà l’inaugurazione della prima struttura CRA covid per pazienti anziani contagiati .

Frutto di una collaborazione dell’Amministrazione regionale dell’ Emilia Romagna con una struttura della sanita Privata Bolognese, S.Anna e Santa Caterina.

La ricetta pubblico e privato è una soluzione sbagliata ne abbiamo visto un assaggio nei mesi scorsi.

Non da sicurezza ne agli operatori sanitari che lavorano nelle strutture , sia pubbliche che private, ne ai pazienti ricoverati .

In questo modo Continua una politica che vede prioritaria l’emergenza nei confronti della strutturazione di una Sanità Privata rispetto al fattore di sviluppo organizzativo e formativo pubblico per operatori sanitari e pazienti. 

Nei fatti lo smantellamento della Sanità Pubblica a favore di una Sanità Privata ha fatto danni enormi a operatori sanitari e pazienti .

Infetti e morti, gestione portata avanti nel caos e nella totale mancanza non solo di un piano di emergenza ma di una totale e inadeguata organizzazione strutturale sono sotto gli occhi di tutti oramai.

l’affidamento al Santa Caterina , di Bologna, della “prima CRA Covid” con 24 posti letto per anziani positivi che vedrà stanziati dalla regione Emilia Romagna 32 milioni di euro e messi a disposizione della struttura Privata il coordinamento dell’equipe infermieristica dell’ AUSL bolognese con personale medico, assistenziale e fisioterapico, è un progetto per noi fallace.

La struttura solo a marzo scorso veniva “sospettata” di essere un focolaio, sospetto dovuto alla morte di 8 pazienti numerosi infettati e oltre 20 operatori sanitari infettati, con gravi mancanze di distribuzione di dispositivi di protezione agli operatori.

Da tempo Come Sindacato Generale di Base denunciamo la grave carenza di personale sanitario nelle strutture pubbliche come scelta politica cronica e deploriamo la pratica di passaggio di personale pubblico a soggetti privati.

Denunciamo pratiche di ricorso a infermieri e dottori molto spesso con contratti precari , o di agenzie interinali, e sottoposti a ricatti con turni massacranti sono da anni all’ordine del giorno per le Amministrazioni degli ospedali regionali che guardano sempre di più al bilancio aziendale, ricordiamo che con la Legge 502 del 1992 , Governo Amato , da Usl si ha il passaggio ad Azienda Sanitaria Locale.

Vanno ridiscussi i criteri di partecipazione e accreditamento di queste strutture e lo stanziamento di fondi per l’incremento di organismi di controllo “ Pubblici” affinchè tali criteri vengano controllati ed applicati con la partecipazione anche dei lavoratori sul campo.

Bisogna invertire la tendenza di esternalizzare servizi sanitari essenziali e reinterlizzare tutti i servizi, compresi gli operatori, demandati al mercato privato. 

Infine, ma non per ultimo, progettare l’intervento per costruire servizi sanitari di prossimità sul territorio che prevedano l’insorgenza di patologie prima del loro sorgere, e le curino prima del loro aggravamento, guardando all’ospedalizzazione come fattore finale del percorso sanitario. 

Lo dobbiamo alle centinaia di operatori infettati, e che a volte hanno pagato con la vita tali negligenze, ed ai comitati dei familiari delle vittime CRA che ancora aspettano risposte.

Come SGB continuiamo a chiedere che la Sanità Pubblica venga incrementata , e non sguarnita, di personale sanitario ,con assunzioni e stabilizzazioni vere e che il denaro “Pubblico” serva all’incremento di Strutture Pubbliche, nessun operatore pubblico deve essere dato al Privato perché sono strettamente necessari alle strutture ospedaliere pubbliche.

Sindacato Generale di Base.

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