NO AL GOVERNO DRAGHI

Il personaggio che più di tutti ha rappresentato l’ideologia liberista su cui è nata l’Unione Europea, per la quale mercato e finanza sono il tutto ed hanno addirittura valenza salvifica, diventerà nei prossimi giorni presidente del Consiglio dei Ministri del nostro paese

Stiamo assistendo in questi giorni ad una opera di mistificazione enorme , gestita da una macchina propagandistica senza precedenti, con la quasi totalità dei media, della confindustria e delle banche schierate in prima fila per raccogliere il consenso intorno a Draghi.

Il pareggio di bilancio, i tagli alla spesa pubblica e al welfare, la compressione continua dei salari, l’instabilità lavorativa, il prevalere degli interessi privati anche attraverso la gestione del welfare, della sanità e delle pensioni, sono le linee guida fin qui seguite dall’Unione Europea e che intende continuare a perseguire per fare fronte alla crisi generata dal suo stesso sistema economico .

Nessuna novità nemmeno nell’operato di cgil,cisl e uil, che tornano a chiedere un nuovo patto sociale come quello che nel 1993 stipularono con il governo Ciampi dando il via ai decenni della concertazione sindacale. Un sistema che ha reso subalterni gli interessi dei lavoratori a quelli padronali, cercato di eliminare ogni ipotesi di conflittualità sociale, impedito l’esercizio democratico dei diritti sindacali e dello sciopero in grandissima parte del mondo del lavoro.

E’ con questi strumenti, con questo sistema, che la classe dirigente del nostro paese ha condotto quella che in tanti hanno giustamente definito “una lotta di classe al contrario” . 

E’ ora di raddrizzare il verso di questa lotta di classe e non si può che iniziare dicendo No al governo dei rapaci!

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