Messina. I sindacati di base al corteo NO Ponte del 12 agosto

VOGLIAMO LAVORO REDDITO DIRITTI SERVIZI

Il 12 agosto CUB e SGB saranno in piazza in quella che si annuncia come una nuova grande manifestazione No Ponte.

Che non è solo un NO alla follia, alla inutilità ed ai danni di un ponte fatto apposta per la fame di miliardi e di affari, leciti e non, con miliardi che magicamente appaiono senza problemi, ma per il resto spariscono per lasciare il posto ai soliti tagli.

Un NO al ponte che, per noi, è davvero l’occasione, un punto di partenza per cominciare finalmente a pretendere a gran voce lavoro, salario e condizioni di vita normali.

Perché non è normale, solo per restare ai trasporti, abituarsi ad una rete ferroviaria, stradale e autostradale come la nostra, inesistente, dissestata, rattoppata, pericolosa per quelli che poi continuano a chiamare incidenti. 

In ogni altra parte del Paese sarebbe scandaloso. Ecco, siamo Paese anche noi.

Persino l’acqua corrente, un sistema idrico che eroga solo per qualche ora. Non è normale, non ci si può abituare. Altro che ponte.

La sanità pubblica, la possibilità di cura sempre più riservata solo a chi può pagare, i viaggi della speranza nei casi più seri, sempre per chi se lo può permettere, verso altre strutture del Paese. Basta, siamo Paese anche noi.

Una mancanza di strutture e di servizi fondamentali assoluta, non casuale, tutt’ora preda di ulteriori tagli e privatizzazioni, l’assenza di tutela del territorio fino a tragedie che, anche queste, continuano a chiamare incidenti. 

E soprattutto il lavoro, ancora una volta la necessità, la strada praticamente obbligata, per chi può, di dover andare altrove per sperare di avere un’opportunità seria. Altro che ponte ed i loro affari.

Perché qui la normalità è la mancanza di lavoro, di occasioni, di investimenti, la disoccupazione, il lavoro nero, intermittente, il precariato, l’instabilità, gli stipendi non pagati, lo sfruttamento, la necessità di dovere andare via, per chi può, per costruirsi un domani. Non è normale. 

Non può continuare ad essere la condizione, come fosse normale. Basta.

Una situazione che ha responsabilità chiare, politiche ma anche di assoluta complicità sindacale da parte delle organizzazioni storiche che da decenni accompagnano questa macelleria sociale.

La battaglia NO Ponte, per noi, ha anche il merito, tra l’altro, di avere risvegliato ed accomunato migliaia di coscienze in piazza come non si vedeva da tempo in questa città, la voglia di lottare, di rivendicare, di farsi sentire, di ricominciare a riprenderci il nostro presente e di costruire un domani diverso. Normale. Dipende solo da noi.

Alla lotta. Noi ci siamo

DI seguito, il comunicato in pdf

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