Succede che in una grande capitale internazionale del turismo come Napoli il TPL continui a non funzionare come dovrebbe e potrebbe. Il trasporto Pubblico Locale (sia su gomma che su rotaia) in un territorio come quello napoletano, che intercetta milioni di passeggeri l’anno (tra turisti e residenti), dovrebbe costituire uno straordinario volano di sviluppo e di occupazione oltre che un diritto fondamentale per studenti e pendolari. Non ci stancheremo mai di ripetere che tutti i lavoratori dipendenti delle aziende in appalto andrebbero assunti alle dirette dipendenze delle aziende di trasporto: si risparmierebbe denaro pubblico e lavoro povero. Sul piano nazionale e generale, la battaglia per l’internalizzazione di tutti i lavoratori insieme a quella per la statalizzazione di tutte le aziende di trasporto, rimane per noi di SGB la madre di tutte le battaglie. Fino a quando sarà infatti in vigore il sistema degli appalti (e non solo nel TPL), la crisi economica penalizzerà maggiormente proprio quei lavoratori a cui già si applicano i peggiori contratti collettivi nazionali come il Multiservizi. È in questo difficilissimo contesto che i sindacati di base più combattivi (ma non populisti) come SGB, sono costretti a muoversi, riuscendo comunque a difendere e a conquistare i diritti, senza di certo poter fare i miracoli. Lo scorso settembre è stato convocato un primo incontro dalla prefettura di Napoli, in seguito all’apertura di uno stato di agitazione, al quale hanno partecipato i sindacati (tra cui SGB), la Committenza ANM (Azienda Napoletana di Mobilità), le Aziende di pulizia CM Service srl e Romeo Gestioni S.p.a, responsabile dell’appalto sulla gomma. Proprio nel trasporto su gomma, la CM Service, a seguito di una procedura di licenziamento collettivo avviata, dove dichiarava un esubero, ha proposto un contratto di solidarietà (con la solita motivazione della crisi) mentre la Romeo Gestioni spa, in qualità di responsabile dell’appalto, ha invece presentato ai vari tavoli, sia aziendali che prefettizi, a tutte la parti coinvolte (ANM ,OO.SS etc) e a CM Service , un solido progetto industriale che prevedeva l’assunzione di tutti i lavoratori appartenenti alla quota CM service, senza ricorrere ad alcun taglio o ammortizzatore sociale. In pratica, la Romeo (attualmente titolare del 51% dell’appalto e mandataria responsabile) avrebbe assorbito anche la quota di CM service (49%) impegnandosi ad assumere tutti i lavoratori ma la stessa CM service non ha voluto cedere ed ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. SGB non ha firmato questo contratto di solidarietà poiché convinta che sia inammissibile imporre sacrifici ai lavoratori, nonché assistere le imprese con i fondi pubblici, in presenza di altre proposte industriali.
Pertanto, SGB ha già trasmesso apposita segnalazione sia all’Ispettorato del Lavoro che all’INPS.
Per quanto riguarda invece le pulizie del trasporto su ferro (SGB è uno dei sindacati più attivi tra i lavoratori in appalto) si è assistito ad uno dei classici ricatti delle aziende appaltatrici. Partendo da un oggettivo stato di crisi economica, i sindacati sono stati chiamati brutalmente a pronunciarsi tra il taglio di una parte del salario, conquistata con anni di lotte (superminimi e buoni pasto), ed un contratto di solidarietà. In seguito ad apposita consultazione tra i lavoratori, SGB ha optato (e non certo a cuor leggero) per la seconda ipotesi strappando però l’impegno delle controparti (si leggano i verbali firmati) di rivedere il tutto in seguito all’avvio della Linea 6 della metropolitana. In ogni caso, rimane l’impegno, sempre sottoscritto da tutte le parti, di incontrarsi periodicamente per rimodulare le ore oggetto di solidarietà. La battaglia di SGB comincia dunque adesso, anche se la linea 6 è attualmente funzionante al 50% (ed alcune stazioni non sono ancora aperte) bisogna rimodulare le ore! È stucchevole osservare che alcuni sindacati che hanno criticato SGB per la firma, motivata e controbilanciata, del contratto di solidarietà sul ferro abbiano poi firmato quello sulla gomma, senza ottenere alcuna contropartita. Non c’è bisogno dei grandi scienziati di politiche sociali per comprendere che la possibilità di ottenere significativi passi in avanti per la classe lavoratrice dipende esclusivamente dalle lotte che si riescono a mettere in campo. Per questa ragione, SGB da anni è impegnata, a livello nazionale, nella costruzione di un fronte di lotta, soprattutto nel settore dei trasporti.