LA SCUOLA È COMINCIATA MALE E RISCHIA DI FERMARSI PRESTO.
La scuola è ricominciata, ma è partita peggio del solito: le GPS, piene di errori e pubblicate dagli uffici scolastici come definitive, senza possibilità di segnalazione di punteggi sbagliati e di esclusione arbitraria o inclusione in classi di concorso diverse da quelle in cui ci si era iscritti; le convocazioni per le supplenze annuali sono partite, tanto per cambiare, dopo più di due settimane dall’inizio della scuola, lasciando le classi scoperte e gli alunni con disabilità senza insegnanti di sostegno; gli interventi all’edilizia scolastica nulli: le classi sono ancora sovraffollate e le condizioni di sicurezza non sono comunque garantite. A Bologna 1600 studenti e studentesse delle scuole superiori sono stati dislocati in Fiera, ma neanche 15 giorni dopo è ripresa la didattica a distanza perché gli spazi erano troppo rumorosi e inadeguati ad accogliere tante persone. I carichi di lavoro per il personale ATA sono aumentati a dismisura e i dirigenti scolastici non hanno tardato ad avviare provvedimenti disciplinari ingiusti e del tutto arbitrari.
A sette mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria nulla è stato fatto per garantire la sicurezza del personale scolastico, degli studenti e delle studentesse: la chiusura delle scuole in Campania deve essere imputata all’assenza di provvedimenti adeguati a fronteggiare l’emergenza. Sono mancati investimenti per potenziare il trasporto pubblico, nell’edilizia scolastica e per l’aumento degli organici nelle scuole. Il ritorno alla didattica a distanza peserà sugli studenti, sulle studentesse e sulle loro famiglie: lavoratori e lavoratrici che non sono tutelati e che rischiano di perdere il lavoro per le mancanze di questo governo e per tutti i tagli allo stato sociale degli ultimi decenni.
PER UNA SCUOLA SICURA RIVENDICHIAMO:
- La stabilizzazione immediata di tutti i precari e le precarie della scuola (personale ATA, personale docente, personale educativo) con servizio minimo di 36 mesi, attraverso un concorso per soli titoli e servizi;
- Investimenti seri per ristrutturare e mettere in sicurezza tutti gli edifici scolastici penalizzati dai tagli degli ultimi decenni;
- L’internalizzazione di tutte le figure professionali che lavorano all’interno della scuola e che sono però alle dipendenze di aziende private (educatori/trici, mediatori/trici linguistici/che e culturali, psicologi/ghe, assistenti all’igiene personale etc);
- L’abolizione delle nuove norme (Decreto Rilancio, OM 60/2020) che introducono figure ancora più precarie all’interno della scuola: “lavoratore/trice anti covid”, supplente senza diritto al completamento dell’orario di servizio;
- L’immediato rinnovo contrattuale con aumenti salariali che tengano conto dell’aumento del costo della vita degli ultimi decenni e l’abbassamento dell’età pensionabile senza penalità economiche;
- L’eliminazione delle classi pollaio attraverso l’aumento degli organici;
- La vigilanza sanitaria continua nelle scuole, attraverso il reinserimento di un presidio medico all’interno delle scuole.
PER FAR SENTIRE LA VOCE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLA SCUOLA
SABATO 24 OTTOBRE ALLE 15:00 IN PIAZZA ROOSEVELT, BOLOGNA
PRESIDIO ITINERANTE LAVORATRICI E LAVORATORI DI TUTTI I SETTORI
PREFETTURA, COMUNE E CONFINDUSTRIA