Il sindaco piccolo, piccolo Roberto Gualtieri chiude la prima parte della trattativa su decentrato e progressioni verticali. Restano insolute molte questioni su cui SGB fa il punto con il volantino allegato.
Tra accordi, confronti, incontri epocali … che lasciano le cose come stanno, o le peggiorano!
Si è consolidata durante gli ultimi tre mesi la strategia della Giunta Gualtieri nei confronti del personale capitolino. A fronte di allarmi relativi alla non appetibilità del posto al Comune (per le basse retribuzioni) e ai salari mangiati dall’inflazione sono seguiti i conseguenti proclami di aver risolto tutto con un (fittizio, a nostro giudizio) incremento della busta paga.
Roberto Gualtieri: un sindaco piccolo piccolo
I RISPARMI PASSATI E IL SALARIO ACCESSORIO: oltre 50 milioni di euro risparmiati sul salario accessorio degli anni passati con la pre-intesa del 13 luglio scorso sono andati a incrementare la produttività collettiva di tutto il personale. Ma li riceveremo solo in parte nel 2024 (per 750 euro lordi medi pro-capite) e per 1500 euro nel 2025. A fronte di questo mirabile impatto l’inflazione del 2022 (8,1% senza contare i carburanti e 12,1% comprendendoli – dati ISTAT) si è già mangiato quello che ancora non possiamo spendere. Non solo! Ma molte delle indennità che si prevede di incrementare (anche in misura importante) vanno a rosicchiare altre indennità che si ritenevano consolidate (è il caso della responsabilità per le C5-C6 di scuole e nidi).
Per il resto una consistente parte delle risorse viene destinato alla polizia locale pur se con qualche vistoso paradosso come nel caso dell’indennità di 10 euro al giorno per la gravosità delle condizioni di lavoro della Centrale operativa “Lupa” che stride in rapporto all’indennità di 3 euro al giorno per chi è addetto al controllo dell’inquinamento e delle discariche o per gli operatori del verde che usano mezzi potenzialmente pericolosi.
Pure l’indennità di presenza giornaliera per nidi e scuole ha il solo proposito di bloccare l’incremento delle supplenze e far accettare al personale l’imminente ulteriore taglio degli organici proponendo il ritorno all’impianto della giunta Marino.
Ma al di là degli incrementi delle indennità che pure ci sono (più per le categorie D che per le C) il dato di fondo è che da una giunta di sinistra chi si poteva aspettare una sorta di redistribuzione del reddito (anche per fronteggiare l’aumento del costo della vita e per smantellare le rendite di posizione della triade sindacale) rimarrà certamente deluso (o arrabbiato, a seconda dei casi). E si ricalca del tutto il sistema di indennità già esistenti.
È stato invece foraggiato, ancora una volta, il sistema falsamente meritocratico che di fatto attribuisce alla dirigenza un potere ancora più grande di decisione su cosa spetta o non spetta ai Lavoratori.
LE PROGRESSIONI VERTICALI: i cori di giubilo elevati dalla trimurti sindacale all’indomani della sottoscrizione del nuovo contratto nazionale avevano creato una forte aspettativa di molti dipendenti della possibilità di un salto di carriera (soprattutto dalla categoria C alla D). Tra questi coloro che risultarono idonei, ma non vincitori, nelvecchio concorso interno bandito nel 2009 dalla giunta Alemanno (qualcuno idoneo anche in un concorso ancora precedente del 2001), ma soprattutto insegnanti ed educatrici cui viene richiesta la laurea, ma che – grazie sempre a contratti nazionali ignobili – restano incardinate nella categoria C. Ebbene anche in questo caso l’amministrazione ha elaborato una proposta che ha scontentato tutti e che per come sono stati congegnati i punteggi anziché valorizzare l’esperienza (così diceva il contratto nazionale) attribuisce ben 22 punti su 100 alla valutazione della commissione di concorso assicurando una indiscutibile discrezionalità e soggettività a quei dirigenti che ne faranno parte. E non sorprenda l’ipocrita atteggiamento di quelle sigle sindacali che non hanno sottoscritto formalmente l’impostazione dell’amministrazione, ma che al tavolo sindacale lo hanno incoraggiato (in particolare cisl e uil). Così come non deve sorprendere la procedura attraverso la quale si può partecipare che fa produrre e riprodurre titoli, dati, informazioni che l’amministrazione non dovrebbe chiedere (ai sensi della legge) perchégià ce li ha. Forse per questo non ha designato il Responsabile del procedimento?
SCUOLE E NIDI IN PREDA A UNA CRISI DI NERVI: abbiamo già avuto modo di vedere come alcuni settori lavorativi siano stati oggetto di controversi assetti organizzativi (il demografico in particolare), ma anche a livello municipale (e in taluni Dipartimenti) la costante e sistematica riduzione di personale sta generando una concreta incapacità di assicurare il normale funzionamento dei servizi che si reggono ormai quasi solo sulla buona volontà di qualche anima pia. Nel settore scolastico ed educativo l’impianto organizzativo sta andando completamente in panne ed è in corso una revisione che produrrà un nuovo giro di vite sul personale costringendolo a lavorare con un numero di bambini in alcuni momenti ingestibile e con un numero di addetti, ridimensionato come prima del COVID e con in più quella contrazione sui bambini diversamente abili che tutte le organizzazioni sindacali approvarono lo scorso anno: un sistema tale da crollare come un castello di carte alla prima mancata o ritardata sostituzione.
Per questo il settore educativo e scolastico, in particolare, rischia una vera e propria paralisi strutturale. Per questo il personale è in ebollizione e non per la calura estiva. Per questo e per una quantità di personale ridotto ai minimi storici in tutti i settori tecnici e amministrativi SGB indice una
ASSEMBLEA GENERALE
Sala della Protomoteca
(piazza del Campidoglio)
7 Settembre 2023
dalle 8,00 alle 11,00
(a partire dalle 7,00 per chi entra prima)