IL TEMPO DELLA CIE*

Apprendiamo da alcune testate di giornale e da una nota pervenuta nelle strutture territoriali da parte della Direzione servizi delegati, che l’Amministrazione Capitolina intende reperire personale provvisto di delega da utilizzare in tre info point Turistici di Roma, fintanto che non arrivi nuovo personale, per acquisire le richieste di CIE erogando straordinario aggiuntivo.

Coloro che hanno comunicato la propria disponibilità (sindacati o singoli colleghi) parlando a nome di tutti, forse non hanno compreso di aver messo in difficoltà l’intero settore e in discussione le battaglie che portiamo avanti da anni: in primo luogo quella della sicurezza sul posto di lavoro, che viene a mancare nei chioschi tanto da aver fatto chiudere, in passato, strutture aperte nei mercati e in sedi decentrate.

A questo va aggiunto la professionalità, la dignità e la richiesta del giusto salario a cui ogni lavoratore dovrebbe aspirare, il riconoscimento delle funzioni svolte, che cozzano irrimediabilmente con quattro spicci di straordinario.

Se come sembra dimostrare l’operato dell’amministrazione, siamo una categoria sostituibile, non indispensabile per le amministrazioni locali, come polizia locale, insegnanti e assistenti locali, trasparenti, manovalanza. che allora si riprendano le deleghe e provvedesse Gualtieri in persona a rilasciare le CIE.

Evidentemente c’è chi ai piani alti del Comune di Roma (e del Governo nazionale) scambia il rilascio della carta d’identità (equipollente al passaporto, rilasciata previa identificazione della persona e dopo un accurato controllo anche di polizia se necessario), equiparata al rilascio di una card commerciale qualsiasi: con tempo cronometrato per acquisire tutti i dati e soggetta al controllo qualità in “Brunetta style”, per cui il cottimista che sfora gli 11 minuti previsti non merita premi.

SGB non ha sindaci amici che hanno l’umiltà di ascoltare e comprendere come si svolge il lavoro.

Né sembra ci sia la dovuta attenzione per la cronica mancanza di personale (utile per aprire sportelli rivolti ai cittadini) peraltro gravemente decimato dalla pandemia.

Ancora meno attenzione concerne i sistemi e le attrezzature informatiche: spesso obsolete e malfunzionanti, fino a costringere a rinvii di appuntamenti per il rilascio delle cie.

Anche dai cittadini ci aspettiamo maggiore consapevolezza riguardo i propri diritti, così come dei doveri, consapevoli che chi eroga questi servizi e chi ne fruisce deve potersi trovare dalla stessa parte della barricata (ricordando peraltro che le cie possono essere richieste sei mesi prima della scadenza).

Come lavoratrici e lavoratori di un importante servizio di prossimità territoriale come quello anagrafico e di stato civile, sappiamo bene quanto sia importante per le persone che vivono tempi e condizioni di vita sempre più difficili a Roma, avere un accesso rapido, sicuro e pienamente fruibile dei servizi municipali e da anni denunciamo che è in atto il costante smantellamento di tutti i servizi territoriali.

I servizi anagrafici e di stato civile municipale, sono costretti a lavorare in perenne emergenza.

I municipi sono costretti a lavorare senza mezzi e lo faranno ancora per molto, pur essendo le strutture amministrative che per prime debbono rispondere al cittadino nell’erogazione dei servizi.

Per questo terremo una Assemblea in Campidoglio il prossimo 16 Febbraio dalle 8,00 alle 11,00 nel corso della quale verranno decise le opportune iniziative di lotta.

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