IL NUOVO ORDINE SOCIALE

Lo sciopero di tutto il sindacalismo di base dell’11 Ottobre scorso, che ha visto scendere  in piazza  decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori,  ha fatto si che anche i più scettici  detrattori del conflitto sociale, abbiano dovuto prendere atto di una esigenza ancora viva, tra le masse lavoratrici, di utilizzare lo strumento della lotta per difendere i propri interessi .

Uno sciopero il nostro che nasce anche contro i frutti avvelenati  della cogestione governo/sindacati delle misure pandemiche, tutte centrate sull’esclusivo interesse dell’impresa e del profitto, a scapito della sicurezza dei lavoratori.

Il protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori, Il contrasto ai licenziamenti, alla precarietà ed alla compressione di salari e diritti, la rivendicazione di spazi di agibilità sindacale e di riappropriazione di strumenti di lotta , sono tornati ad essere al centro dell’attenzione oltre che della mobilitazione. Ciò avviene  nonostante i tentativi di parte dei media, delle forze governative e padronali, di ricondurre il tutto sotto l’ombrello della ideologia novax/no green pass, che viene sempre più utilizzata come arma di distrazione di massa per tentare di sminuire appunto la sostanza della reale lotta sindacale.

Un tentativo di rendere sempre più caotico il contesto generale: dopo l’assalto fascista alla sede della cgil ecco spuntare un finto e pericoloso sciopero indetto da organizzazioni sindacali nate dalla parte più retriva del movimento novax e che sembra essere stato costruito appositamente per giustificare e ottenere consenso alla stretta anti sciopero e di manifestazione che il governo è già pronto a varare.

 Si tratta di una convocazione di  5 giorni consecutivi di sciopero che la commissione antisciopero ha già formalmente definito illegittimo e che per questo, le medesime organizzazioni sindacali hanno criminalmente scaricato l’onere di dichiarare la propria adesione preventiva sui singoli lavoratori che rischieranno così pesanti procedimenti disciplinari e possibili sanzioni amministrative e penali.

Un finto sciopero per fare vietare gli scioperi veri!

Ai datori di lavoro pubblici e privati che ne danno avviso ai lavoratori senza sottolinearne i rischi , imputiamo una complicità nella voluta creazione del caos allo scopo poi di avere giustificati motivi per un’ ulteriore stretta al diritto di sciopero già gravemente compromesso, alla Commissione di Garanzia sugli scioperi un voluto lassismo sulla diffusione della comunicazione del divieto.

Ai sindacati no vax che si agiteranno il 15, giorno di  avvio dell’obbligo del green pass in tutto il mondo del lavoro, imputiamo la vicinanza all’estrema destra che storicamente svolge un ruolo di destabilizzazione per un nuovo ordine costituito.

Al governo Draghi imputiamo la volontà di andare allo scontro frontale architettato ad arte per costituire un nuovo e più autoritario ordine sociale dove tutto sia subordinato agli interessi dell’impresa e della finanza.

Come SGB confermiamo la nostra posizione 

Per i vaccini , affinche siano resi accessibili a tutte le popolazioni, con brevetto libero e perché lo Stato si prenda la responsabilità diretta della campagna vaccinale anziché scaricarla sulle persone ed in particolare sui lavoratori.

Contro questa modalità di gestione del green pass obbligatorio nel mondo del lavoro dipendente, uno strumento che oltre ad essere coercitivo (aspetto che soltanto in qualche misura può avere una ricaduta positiva in termini di contenimento del contagio) è una vera e propria foglia di fico utile a nascondere le inadempienze sanitarie e organizzative, nonché strumento a totale disposizione dei datori di lavoro contro i lavoratori, che sono soggetti al ricatto della sospensione dello stipendio e sui quali viene scaricata la responsabilità dei controlli.

Per tamponi gratuiti per tutti nell’ambito di una necessaria prevenzione sui posti di lavoro a spese delle aziende

Per il diritto al lavoro agile dei lavoratori fragili.

Per l’allargamento dei diritti alle lavoratrici e ai lavoratori in tema di rivendicazioni salariali, sociali e politiche , attraverso l’estensione del diritto di sciopero, di organizzazione, di manifestazione e di assemblea.

Proseguiamo  il percorso di lotta unitario del sindacalismo di base mettendo al centro del conflitto gli esclusivi interessi dei lavoratori

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