Finanziaria. Pubblico Impiego. Sempre tagli. Dov’è finito il “Basta sacrifici”?

IGNOBILE COLPO DELLA BANDA MELONI

Abbiamo già affrontato (Qui) uno dei tasselli della finanziaria 2025: lo sfondamento del muro dei 70 anni (ora 67) dell’età di pensionamento dei dipendenti pubblici.   Al momento su base volontaria ed a scelta delle singole amministrazioni, introduce l’idea che in pensione si possa andare più tardi: basterà togliere la volontarietà per trasformarla in riforma strutturale. Altro che abolizione della riforma Fornero, che tra l’altro avevano votato loro stessi.

Siamo già il Paese con l’età di pensionamento più alta in Europa. In Francia, l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni ha portato ad un sommovimento popolare che ha “obbligato” il nuovo Primo Ministro Barnier a riaprire la discussione sulla riforma entrata in vigore lo scorso anno. Qui cgil cisl uil & c vogliono fregarci anche il TFR.

Questione salariale. Ancora tagli. Basta!

All’art. 19 la Finanziaria prevede un incremento contrattuale sia per il triennio 2025-2027, che per quello successivo fortemente pompato dalla stampa e dal min. Zangrillo.

Si tratta a bene vedere di un 2% annuo lordo, che non va oltre quanto ad oggi già previsto con l’indennità di vacanza contrattuale in caso di mancato rinnovo dei contratti. Oltre ad essere neve al sole, perché non solo la Finanziaria può disporre solo per il 2025, ma per il contratto già scaduto nel 2021 lo stanziamento è solo di 1/3 dell’inflazione del triennio, e la metà dicono già di avercela pagata. Capito? Ve ne siete accorti? Questo il quadro.

Ma il punto fondamentale è che con questa norma si affossa definitivamente l’idea che il rinnovo del contratto rappresenti il momento per rivendicare diritti e salario, ma solo la ratifica, da parte dei sindacati di Stato, di quanto già deciso dal Governo. Come del resto, gli stessi sindacati hanno fatto e fanno da decenni.

Salario e contratti sempre più infarciti con la retorica della divisiva meritocrazia (leggi discrezionalità, esattamente l’opposto di ogni diritto) che lasciano già vedere retribuzione per pochi eletti e tagli e miseria per la maggior parte dei dipendenti pubblici.

Questo è uno dei motivi per cui occorre riprendere in mano il proprio destino abdicando alla genuflessione dei sindacati di Stato e imponendo aumenti contrattuali veri.

SGB intende sostenere con forza la valenza del rinnovo di ogni contratto intendendolo come il momento in cui le rivendicazioni di salari e diritti debbono essere portati ad un livello migliore del precedente e ricordando, soprattutto alle più giovani generazioni che il rinnovo contrattuale non è il momento della concertazione e delle compatibilità con il Governo, ma il suo esatto contrario, poiché non esistono governi amici dei lavoratori: né di destra, né di sinistra.

SGB è pronta a dare vita a fronti di lotta e di rivendicazione in ogni luogo di lavoro, rilanciando le iniziative dei lavoratori e delle lavoratrici costruendo una vera alternativa, anche assieme ad altri sindacati combattivi, a sindacati di Stato, da tempo senza alcuna credibilità e buoni solo a depredare salari, pensioni, diritti e TFR.

Da SUBITO. Già ad inizio 2025 appuntamento con le elezioni delle RSU. Su questo invitiamo sin d’ora ciascun lavoratore e ciascuna lavoratrice che abbia a cuore il proprio futuro a ORGANIZZARSI CON SGB

Di seguito, il comunicato in pdf

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