Le linee programmatiche presentate da Brunetta al parlamento il 9 marzo scorso che stanno alla base del patto sociale firmato il giorno successivo con cgil,cisl e uil, hanno come premessa due piccoli paragrafi che parlano da soli sulle reali intenzioni del governo Draghi.
Quello di cui in pochi però si sono accorti è che questa premessa (non solo quella) non è altro che un taglia e incolla di un articolo pubblicato Sul Foglio dallo stesso Brunetta due anni orsono, il 6 marzo 2019 e dall’esplicativo titolo “ I fannulloni sono ancora lì”
“Le parole chiave del nostro lavoro le abbiamo trovate nello schema metodologico proposto dal prof. Hirschman: Exit, Voice and Loyalty. In altri termini: favorire la scelta tra una pluralità di fornitori di servizi d’interesse collettivo, anche uscendo dai confini del perimetro pubblico…”
Più chiaro di così!
Nulla di nuovo quindi ma la solita melma in cui i lavoratori pubblici vengono considerati merce scadente mentre l’ interesse dell’impresa e l’efficienza delle privatizzazioni, la stella polare di una pubblica amministrazione che non deve più programmare e gestire welfare State ma delegare tutto agli interessi privati.
Eppure leggendo i giornaloni e ascoltando la grande parte dei politici e dei commentatori, sembra di essere di fronte ad un ministro “nuovo”, che ha cambiato idea sui pubblici dipendenti e sul lavoro pubblico e che ha una idea “innovativa” della pubblica amministrazione.
La parte dei leoni la fanno però i tre segretari di cgil,cisl e uil che all’atto della firma dell’accordo che ripetiamo, prende vita dal documento programmatico di Brunetta, fanno le seguenti dichiarazioni:
“Credo si apra una nuova fase molto importante e significativa”, Landini.
“L’accordo che firmiamo esprime valori e contenuti importanti sia per il mondo del lavoro pubblico che per il Paese guardando al presente e soprattutto al futuro” Sbarra –
“Un accordo importante che risponde alle nostre esigenze che unitariamente facevamo da tempo”. Uil
Insomma, loro guardano al futuro e fanno finta di non vedere che ci vogliono rifilare una patacca spacciandola per un gioiello forgiato da Draghi.
Noi però sappiamo leggere, ascoltare e soprattutto pensare, quindi come abbiamo contrastato il “vecchio” Brunetta, contrasteremo il “nuovo” Brunetta , con buona pace dei tre soloni.