Ad un premio di 20.000.000 di euro, distribuito per i quasi 1000 dirigenti del Gruppo Fs, si contrappone uno per i lavoratori di 400 euro riversato nel welfare aziendale, poi beffa nella beffa, un seguente accordo sindacale, ha stabilito che se il lavoratore non destina l’intero importo nel fondo eurofer, fondo gestito dai sindacati firmatari, o non l’utilizza in pacchetti integrativi per prestazioni sanitarie, si deve accontentare solo di 70 euro spendibili come buoni alimentari.
È l’ennesima offesa nei confronti dei lavoratori.
Ferrovieri sempre in prima linea, specie durante la pandemia, per garantire la mobilità e la produttività necessaria, per non affossare l’intero Gruppo.
Lavoratori che hanno chiesto inascoltati sin dal primo giorno della pandemia, di lavorare in sicurezza, ma non sono stati mai sottoposti ad uno screening, nessun test, nessun tampone.
Lavoratori costretti ad utilizzare per mesi mascherine non idonee, hanno dovuto lavorare in ambienti di lavoro non sufficientemente igienizzati e sanificati, hanno avuto difficoltà nel poter usufruire del diritto al pasto.
Questo mentre molti dei beneficiari dei superpremi, hanno svolto la loro attività in smartworking, con zero rischi di contagio e tutti i diritti garantiti.
Vergognoso è l’atteggiamento dei sindacati complici, che invece di supportare e riconoscere i sacrifici fatti dai lavoratori, si accordano con signori super pagati per distribuire un premio previsto di oltre mille euro, ridotto a una spesa alla coop di quartiere.
Questa vicenda svela tutta la retorica e la falsità che si nasconde dietro al “siamo tutti sulla stessa barca” ed è bene che ogni ferroviere lo abbia bene a mente ogni qualvolta, dirigenti aziendali e sindacati complici, tenteranno di farci ingoiare il prossimo accordo o contratto a perdere.
Vogliamo la riduzione dell’orario di lavoro e aumenti reali in busta paga. Vogliamo lavorare meno e meglio e vogliamo farlo in assoluta sicurezza, non accetteremo mai di lavorare a costo della nostra salute.
Su queste parole d’ordine SGB sostiene e fa proprie la mobilitazione dei ferrovieri a favore di un rinnovo contrattuale vero che ponga un freno al progressivo arretramento di questi ultimi anni.