DIRITTO ALL’INCLUSIONE ALUNNI DISABILI? SOLO SE I COMUNI AVRANNO I SOLDI

Educatori e educatrici scolastiche sul piede di guerra

Consideriamo gravissima la sentenza del Consiglio di Stato n.1798/2024 che per la prima volta si pronuncia contro l’obbligo dei Comuni di rispettare la richiesta di ore educative previste nel Piano Educativo Individualizzato (PEI). Tale approvato da docenti, educatori, genitori e neuropsichiatri come previsto dalla legge 104.

Tale sentenza dice che “il PEI ha valore di proposta, non di vincolo”, solo per quanto riguarda le ore educative per l’inclusione e l’autonomia dell’alunno. Infatti, il Consiglio di Stato, pur riconoscendo l’importanza del Pei, ha evidenziato che il legislatore (art.3 co.5 dlg 66/2917) attribuisce agli enti locali la competenza di assegnare le risorse per l’assistenza scolastica “nei limiti delle risorse disponibili”, richiamando il concetto di “accomodamento ragionevole”, siamo alla frutta!

Un precedente che unito alla crisi economica degli Enti Locali, di cui circa 480 i Comuni in predissesto o dissesto, come SGB ci preoccupa molto, non solo per gli educatori e educatrici scolastiche, che vivono già nella precarietà dei servizi appaltati alle coop sociali, ma anche perché potrebbe essere un ragionamento, quello dei limiti di bilancio, applicato a qualsiasi servizio pubblico fin ad oggi garantito alla cittadinanza.

Nello specifico le educatrici e educatori per l’inclusione scolastica stanno già subendo delle trasformazioni legislative importanti, come la costituzione di un albo professionale anche per i dipendenti (Lg. 55 aprile 24) che fa prefigurare un’ulteriore privatizzazione e restringimento di tali servizi oltre che grosse penalità per lavoratori e lavoratrici del settore ad oggi già super sfruttati, retribuiti a cottimo e con paghe orarie da fame.

Quindi una sentenza che darà facile stura normativa a nuovi tagli e peggioramenti, quando la soluzione dovrebbe a maggior ragione passare anche per la ripresa della gestione pubblica diretta smettendo invece di garantire con soldi pubblici profitti ad aziende e cooperative, poco sociali, tagli a servizi, cittadini e lavoratori.

Come SGB non possiamo che dirci pronti alle battaglie necessarie per mantenere i diritti dei lavoratori e degli utenti e lottare per conquistarne altri. Come lavoratori non ci adatteremo mai ai limiti di bilancio quando i molti soldi pubblici sono usati per speculazioni e guerre.

Invitiamo tutti, da ogni parte d’Italia a contattarci, segnalarci e mobilitarsi contro eventuali tagli di questi servizi ai seguenti indirizzi:  coopsociali@sindacatosgb.it  nazionale@sindacatosgb.it

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