È passata abbastanza inosservata l’intervista al presidente dell’ARAN, Antonio Naddeo, in cui tra le altre cose, si afferma che alcune figure dirigenziali di alto livello (si cita il capo della Polizia di Stato, o quello della Protezione Civile) non potranno beneficiare dei prossimi aumenti contrattuali per non superare il limite retributivo di 240.000 Euro annui fissato dalla legge (art. 23ter del D.L. 201/2011 successivamente modificato dall’art. 13 del D.L. 66/2014).
In sostanza si afferma che tale limite risulta ormai anacronistico e va eliminato.
Ma Naddeo va anche oltre affermando che esiste ormai un sostanziale livellamento nelle valutazioni (verso il massimo) e delle retribuzioni (spinte verso l’alto) delle diverse figure dirigenziali dello Stato.
Queste parole, a giudizio di chi scrive, riflettono in maniera quanto mai chiara, il nuovo corso inaugurato dal governo Draghi, e in linea con gli intendimenti del ministro per la Funzione Pubblica Brunetta, che può così sintetizzarsi: retribuzioni più alte ai dirigenti e valutazioni fortemente differenziate, come chiede l’Europa (…e l’alta finanza!).
Il resto della Pubblica Amministrazione è ignobilmente dimenticato.
Dimenticati gli infermieri e i medici “eroi” del passato; dimenticato tutto il personale dell’istruzione che tra mille difficoltà hanno cercato di reggere il peso di una “trasfigurazione” della didattica, dell’educazione e della socialità delle giovani generazioni; dimenticati gli operatori dei servizi sociali che nell’ultimo anno e mezzo hanno tenuto botta alle difficoltà sociali, economiche e psicologiche di un’intera nazione; dimenticato tutto il personale dell’area della sicurezza e della protezione civile mandato a presidiare l’impresidiabile. E infine dimenticato tutto l’esercito silenzioso di quelle migliaia e migliaia di figure di amministrazione (tecnici, amministrativi, ausiliari, etc.) che hanno fatto funzionare l’apparato dello Stato.
Di questi non si parla se non quando possono essere messi alla berlina per i loro comportamenti inappropriati.
Ci si dimentica che nessuna organizzazione può funzionare soltanto grazie ai suoi comandanti, ma ha bisogno di tutto l’intorno e che questo intorno va adeguatamente motivato e retribuito.
Invece delle retribuzioni della “truppa” non si parla. Andranno come sempre agganciate al tasso d’inflazione fasullo e se ci sarà un centesimo di più sarà per la costituenda “area quadri” (una delle riforme previste nel Recovery Plan spedito a Bruxelles).
A questi ultimi, peraltro, Naddeo prospetta anche un possibile accesso all’area della dirigenza dall’interno. E per tutti gli altri? Concorso pubblico a quiz… È naturale!
Non una parola si è levata nei riguardi dell’intervista di Naddeo.
E’ il caso che i lavoratori della Pubblica amministrazione inizino a riflettere sulle pratiche sindacali di chi oggi li rappresenta.
SGB è contro i boiardi di Stato. Continuano a godere di retribuzioni fuori misura rispetto alle reali responsabilità che si assumono e alle proprie competenze… E sono più sindacalizzati dei loro dipendenti. Vorrà dire qualcosa?