CONTINUIAMO ANCORA COSI’?
Metti una sera a cena. Era febbraio, cena a casa Brunetta, ministro e cgil cisl uil concordavano le linee per la Pubblica Amministrazione ed i suoi dipendenti.
Nel senso che, evidentemente, ancora una volta Brunetta dettava ed i nostri si mettevano a disposizione.
Da lì, il 10 marzo, in tempo record, il loro patto per l’innovazione del lavoro pubblico: un altro taglio al Contratto nazionale e tutto, a cominciare da salario e carriere, viene delegato alle decisioni aziendali con al centro discrezionalità e valutazione dirigenziale.
Torna conto sindacale, quello che chiamano welfare aziendale che, come vedremo, si traduce nel tentativo in corso di scippo del TFR per il trasferimento nei fondi di investimento di cgil cisl uil.
Gli effetti li troviamo tutti nel nuovo contratto in arrivo.
Stipendi sempre più leggeri e sempre meno certezze: poco più di 70 euro lordi medi di aumenti, cioè ancora una volta la vergogna di poco più di 40 euro medi in busta paga
Al lordo anche dell’indennità di vacanza contrattuale, già in busta paga. Salari e lavoratori in crisi da oltre 20 anni? Noi continuiamo a credere che sia necessario innanzi tutto uno stipendio mensile sicuro e dignitoso. Invece…
Per il resto, tutto salario accessorio, incertissimo, e porte sempre più spalancate alla valutazione dirigenziale. Per il salario, ma anche per carriere e passaggi di livello: il contratto prevede il peso di almeno il 40% per la valutazione. Sempre meno salario, sempre più valutazione. Per tutti.
Ordinamento professionale. Dove sono finiti l’area unica, i riconoscimenti per una marea di dipendenti sotto inquadrati? Invece premi, carriere ed indennità anche queste legate a decisione dirigenziale e con importi che fanno sempre più impallidire gli stipendi.
Il nuovo ordinamento, nel contratto in preparazione, si traduce nella creazione di una quarta area, un’area quadri, che nasce vuota ed alla quale si accederà, anche qui, previa valutazione del dirigente.
Ancora, inasprimento del sistema disciplinare ed una nuova stretta su democrazia e diritti che vorrebbero riservati solo a loro, proprio mentre tagliano ancora salari, diritti e condizioni.
Questo, ancora una volta, il nuovo contratto di cgil cisl uil ed una serie di sindacati utili solo a loro stessi.
Altro che rilancio di servizi e lavoro pubblico. Disperse le assunzioni, ormai necessarie come l’aria in uffici al collasso ed in piena emergenza. Anzi, il recente decreto liberalizzazioni rilancia ancora sulle privatizzazioni. Chiaro?
Pensioni. In pratica torna la Fornero, anche fisicamente nella compagine governativa.
E, come da accordo con Brunetta, arriva anche la scure della privatizzazione del sistema pensionistico, anche per i dipendenti pubblici. Come?
TFR. Nel mirino adesso anche il TFR dei dipendenti pubblici, a partire proprio dalle Funzioni Centrali e dagli assunti dal 2019, per trasferirlo nel fondo Perseo Sirio, gestito guarda caso da cgil cisl uil.
Il metodo è quello vergognoso del silenzio assenso, praticamente uno scippo.
Dopo aver accompagnato tagli tutti i tagli alle pensioni e l’innalzamento dell’età ormai alla soglia dei 70 anni, cgil cisl uil vogliono anche il TFR: basta con garanzia e sicurezza di Inps e Stato, lo prendono loro e investono sul mercato, quello stesso mercato insicuro e vorace di profitti sulla pelle dei lavoratori, con un altro bel calcio al sistema ed alle pensioni pubbliche.
Basta. In queste condizioni, SGB e tutto il sindacalismo di base unito sono andati allo Sciopero Generale l’11 ottobre ed allla protesta il 4 dicembre, con decine di manifestazioni in tutta Italia. Non ci fermeremo. Adesso, in arrivo le Elezioni Rsu nel Pubblico Impiego. Comunque la pensiate, un’occasione. Continuiamo ancora così?