Nessuna conciliazione martedì scorso nell’incontro in Prefettura con il comune di Bologna sul progetto ri-organizzativo asili nido e scuole dell’infanzia. Si va allo sciopero dell’intero settore per la giornata del 15 febbraio prossimo.
L’amministrazione comunale ha tenuto un atteggiamento di chiusura nei confronti delle istanze dei lavoratori che chiedevano di congelare il progetto e riaprire la discussione per migliore le condizioni lavorative e la qualità del servizio.
Per fare ciò sarebbe necessario aumentare l’organico attraverso la stabilizzazione del precariato ed un modello lavorativo che non si basasse esclusivamente sulla flessibilità in negativo della prestazione lavorativa. Non si può prendere ad esempio il pessimo modello organizzativo in voga per le cooperative sociali nel quale i diritti dei lavoratori sono inesistenti e trasferirlo nella gestione diretta.
Quello per cui abbiamo sempre lottato, come SGB, è l’esatto contrario: alzare la qualità del lavoro e dei salari a tutti, anziché peggiorarli come intende fare il Comune di Bologna. La qualità del lavoro è ovviamente direttamente proporzionale alla qualità dei servizi erogati.
Francamente risulta incomprensibile il fatto che la giunta comunale si arrocchi su un progetto che è fallito ancora prima di partire, basti pensare al fatto che solo 40 lavoratrici precarie, visto le condizioni loro proposte, hanno “accettato” il passaggio a full time mentre ne servirebbero 100.
Affinchè la giunta ascolti la voce di chi quotidianamente apre questi fondamentali servizi comunali, ci rimane come unico strumento lo sciopero.
E’ a partire da questo obbiettivo che facciamo appello alle altre organizzazioni sindacali perché, al di là delle differenze, partecipino a questa giornata di mobilitazione.
Chiamiamo le lavoratrici e i lavoratori in piazza il 15 febbraio, con ritrovo alle ore 9 sotto gli uffici del settore istruzione in via Cà Selvatica 7.