ARRESTATA LA PRESIDE DELL’ISTITUTO “FALCONE” DI PALERMO: BASTA CON LA LOGICA DELLA CUPOLA IN OGNI SCUOLA!

Lo scorso 21 aprile è stata arrestata dai carabinieri la dirigente scolastica Daniela Lo Verde dell’istituto “G. Falcone”del quartiere Zen di Palermo, in seguito all’accertamento di furti commessi dalla stessa all’interno dell’istituto. La preside avrebbe rubato di tutto: tablet, computer, generi alimentari, bevande di ogni tipo (stranamente anche delle birre) destinati agli studenti, andavano invece a finire direttamente nell’auto della dirigente. Ironia della sorte, la dottoressa Daniela Lo Verde nel 2020 era stata nominata Cavaliere del Lavoro dal Capo dello Stato Mattarella proprio per il suo impegno nella fornitura dei tablet agli studenti durante la DAD ed era considerata sull’intero territorio siciliano un punto di riferimento per l’educazione alla legalità. La preside del Falcone avrebbe anche provveduto alla manomissione di documenti per giustificare l’utilizzo di fondi per attività laboratoriali mai svolte dal suo Istituto ma tanto esaltate sul sito web istituzionale. Il marchio SCUOLA – FSE – PON appare infatti sui siti oramai di tutte le scuole d’Italia, come se fosse un marchio di qualità dal quale non si può prescindere. Sembrano coinvolti nell’indagine della Procura di Palermo anche il vicepreside e diversi insegnanti membri dello staff dirigenziale, tuttiprobabili complici della preside infedele e malavitosa. L’inchiesta sarebbe partita in seguito a denunce presentate da altri docenti. Senza voler entrare troppo nel dettaglio dell’inchiesta della Procura (non ci interessa e non rientra nel nostro ruolo sindacale) prendiamo atto, per l’ennesima volta, del completo fallimento non solo della tanto lodata “autonomia scolastica” ma anche del meccanismo dei finanziamenti europei alle scuole in base ai progetti presentati. L’istituto Falcone è l’inevitabile ed estrema conseguenza del modello di scuola che è stato gradualmente costruito dal legislatore italiano (anche su pressione della UE) negli ultimi trent’anni: una scuola azienda totalmente incentrata sui super poteri (organizzativi e di spesa) del dirigente, sui finanziamenti esterni di  progetti e progettini la cui utilità non viene mai realmente verificata da nessuno,   sullo svuotamento degli organi collegiali e sulla mancanza di democrazia sindacale (solo i sindacati c.d. maggiormente rappresentativi possono indire le assemblee durante l’orario di servizio e sono ammessi alla contrattazione di secondo livello). ComeSGB siamo infatti molto più disgustati dalle finte lacrime di coccodrillo di tanti politici e sindacalisti di casa nostrache per la gravissima condotta della dirigente. Pur essendo naturalmente solidali e vicini agli insegnanti del Falcone che hanno sporto denuncia contro la loro preside, non accetteremo mai come unica via di lotta quella giudiziaria. Contro la corruzione negli istituti (e non è solo un problema di Palermo) non solo occorre battersi per la rotazione dei dirigenti, per la pubblicità, la trasparenza e l’imparzialità delle decisioni dirigenziali ma anche per la democrazia sindacale e per gli aumenti salariali uguali per tutti. Fino a quando i lavoratori della scuola saranno sottopagati sarà più facile per i dirigenti disonesti praticare il clientelismo come strategia di divisione e di controllo. È davvero incredibile che, con questi chiari di luna, ci siano ancora associazioni dei presidi che rivendichino per i dirigenti scolastici il potere di assumere direttamente gli insegnanti.

In Sicilia, come altrove, migliaia di docenti della primaria, a partire dal prossimo 5 maggio daranno una grande prova di democrazia e dignità rifiutandosi di somministrare e correggere le prove Invalsi aderendo allo sciopero proclamato da SGB contro le prove standardizzate e la mortificazione dell’insegnamento, l’aumento delle spese militari, i tagli alla spesa scolastica el’autonomia differenziata, per la stabilizzazione di tutti i precari a partire dall’ex organico Covid.

Condividi: