MANIFESTAZIONE NAZIONALE
17 GIUGNO 2023 ORE 16
PIAZZA XX SETTEMBRE – BOLOGNA
Il momento è cruciale in Italia per il futuro di milioni di lavoratori, per la democrazia, per lo stato sociale.
Alla guerra inter-imperialista in barba alla carta costituzionale del nostro Paese, si aggiunge la guerra scatenata contro i poveri, i lavoratori, le masse popolari, i migranti.
Siamo all’epilogo delle politiche dei Governi succedutisi negli ultimi 15 anni: niente di nuovo ma solo una pericolosa e repentina accelerazione nel solco delle politiche attuate da oltre 2 decenni.
Emblematico in tal senso il Decreto Lavoro del 1 Maggio u.s. con cui il Governo ha tagliato il reddito di cittadinanza, introducendo una misura sostitutiva che:
• è totalmente insufficiente e discriminatoria e che lascia sprofondare nella disperazione la maggioranza di coloro che già vivono nella miseria
• spiana la strada ad un aumento senza limiti e controllo della precarietà nel lavoro: un ricatto verso le masse popolari senza precedenti.
BEVI O AFFOGA: questo è il monito del Governo a milioni di disoccupati e senza reddito.
Nulla si muove per migliorare la qualità e i livelli di servizio della Sanità Pubblica, per arginare il degrado strutturale e gestionale in cui è sprofondata la Scuola Pubblica, per sviluppare il sistema infrastrutturale e dei Trasporti Pubblici in un Paese in cui la connessione interna ed esterna è lasciata all’iniziativa privata, troppo spesso predatoria e comunque inadeguata.
L’alluvione e i disastri ambientali dell’Emilia-Romagna sono il prezzo che il nostro Paese continua a pagare alla speculazione edilizia e alla assenza di un vero piano di manutenzione e ristrutturazione, mentre si continua a blaterare in modo bipartisan sulla costruzione di grandi opere inutili come il Ponte sullo Stretto, l’allargamento dell’autostrada a Bologna, la Tav etc.
Per non parlare dell’assenza di un intervento di politica fiscale che miri a ridistribuire la ricchezza e a tassare adeguatamente le ricchezze accantonate con la speculazione finanziaria e, magari, con gli extraprofitti accumulati a fronte anche delle recenti speculazioni sul prezzo del gas.
Drammatica la questione salariale in un Paese in cui si sono spostati negli ultimi 30 anni oltre 10 punti di Pil dai salari ai profitti ed in cui le retribuzioni dei lavoratori, anche grazie ai contratti da fame firmati da cgilcisluil e alla concertazione, restano tra le più basse d’Europa, peraltro falcidiate da una crescente inflazione che ha superato le due cifre, dopo anni in cui si è sbandierato un congelamento dei prezzi che non c’è mai stato.
Inaccettabile il silenzio del Governo attuale e degli enti locali sul problema abitativo che affligge milioni di persone nelle grandi città, mentre Meloni&Co l’unica proposta che scodellano è l’inasprimento delle politiche repressive verso gli occupanti di case anziché favorire le conversioni del patrimonio pubblico inutilizzato regalato di fatto agli speculatori privati.
Fa rabbrividire la continuità delle politiche di gestione dei migranti e della sicurezza, tese a criminalizzare e a tentare di impedire l’approdo in Italia dei flussi migratori di uomini, donne e bambini che scappano dalla povertà, dalla fame e dalle persecuzioni: la vergogna del “pizzo” ai regimi dittatoriali, che torturano e segregano coloro che scappano dalla miseria. Ciò è l’emblema della miserevole spregiudicatezza politica dell’intera classe dirigente.
Una spregiudicatezza che ritroviamo nei tentativi bipartisan di accentuare l’impianto federalista ed autoritario della forma istituzionale del nostro Paese che rischiano di renderlo ulteriormente debole nel contesto di economia globalizzata e di impoverire ancor di più il Sud e le regioni “economicamente depresse” con pesanti ricadute per i lavoratori e i settori popolari.
A FRONTE DI TUTTO QUESTO LA CUB, SGB, ADL VARESE, USI-CIT E SI-COBASLANCIANO UN APPELLO AL SINDACALISMO DI BASE, AI MOVIMENTI DI LOTTA, ALL’ASSOCIAZIONISMO IN GENERALE PER LA RIPRESA DELLE LOTTE UNITARIE: È URGENTE OPPORSI SENZA AMBIGUITÀ E RESPINGERE L’ATTACCO ALLE MASSE POPOLARI E AI LAVORATORI. E’ NECESSARIO E FONDAMENTALE CONSOLIDARE E AMPLIARE I PERCORSI INTRAPRESI DA CIASCUNO, COSTRUENDO UNA MOBILITAZIONE PERMANENTE, DI MASSA E UNITARIA.
Ci appelliamo a tutti coloro che credono nella necessità della ripresa del protagonismo dei lavoratori edelle lavoratrici, dei settori popolari per contrastare l’ulteriore ampliamento della forbice delle disuguaglianze sociali, rivendicare giustizia sociale e climatica, a partire dal 17 GIUGNO A BOLOGNA, dove stiamo costruendo insieme ad altri soggetti sociali una grande manifestazionenazionale.
Diciamo NO alle tentazioni autoreferenziali e propagandiste. E’ ora di trovare l’unità per avviare un percorso che sappia superare la frammentazione esistente costruendo una piattaforma rivendicativa unificante che partendo da quella ancora attuale dello sciopero generale del 2 dicembre scorso, possa essere sostenuta dai lavoratori e lavoratrici, nonchè da tutti coloro che la politica liberista e guerrafondaia pretende impunemente di continuare a sfruttare.
NON DIAMO TEMPO AL TEMPO: INCONTRIAMOCI E PREPARIAMO LA MOBILITAZIONE NECESSARIA PER NON LASCIARE CAMPO LIBERO ALLE FORZE NEOLIBERISTE E CONCERTATIVE, PER RILANCIARE UNA PIATTAFORMA CON CHIARI ED INEQUIVOCABILI CONNOTATI DI CLASSE.