Risparmio Aziendale redistribuito a tutti i lavoratori sotto forma di “Indennità covid”. Un esempio da riproporre.
Sottoscritto un importante accordo per il riconoscimento di una “indennità straordinaria covid” per tutti i lavoratori che hanno operato in questo difficile periodo.
L’accordo parte dalla richiesta avanzata dalle rappresentanze di redistribuire fra i lavoratori i risparmi sul costo del lavoro che l’azienda stava ottenendo in funzione delle misure organizzative straordinarie poste in essere per il contenimento della diffusione del virus.
Le parti hanno quindi convenuto di destinare un fondo, che fa riferimento a parte dei minor costi per il personale sostenuti nel periodo marzo-ottobre 2020, per l’erogazione di una indennità che andasse a coprire il disagio che i lavoratori di Lepida hanno subito nei difficili mesi della “prima ondata”.
L’indennità che andrà a tutti coloro che hanno prestato servizio nel periodo di riferimento è rapportata ai giorni di effettivo lavoro, ma sarà riconosciuta sia per le giornate di presenza che per quelle in smart working.
Nell’accordo si prevede anche la possibilità di convertire l’indennità in welfare o in tempo, con la trasformazione degli elementi monetari in ore di permesso.
L’accordo sancisce un importante punto di arrivo perché da una parte va a riconoscere il valore del lavoro che i dipendenti di Lepida hanno svolto in un momento così difficile, e non privo di polemiche per il “sistema sanità” regionale, ma dall’altra sancisce il principio per cui i risparmi sul costo del lavoro possono essere redistribuiti fra i lavoratori.
L’accordo di Lepida si inserisce, poi, quale punta avanzata nel dibattito sullo Smart Working, aprendo al principio per cui anche a chi “lavora da remoto” va riconosciuta una indennità a copertura del disagio.
Lo Smart working emergenziale, infatti, non ha solo una funzione conciliativa e sempre più spesso in questa fase non è una scelta libera del lavoratore che lo subisce in funzione della necessità di garantire i protocolli di sicurezza e il distanziamento in azienda.
Anche in una fase di difficoltà come quella che stiamo vivendo, se esiste reale disponibilità delle aziende a non approffitare del momento, si riesce ad aumentare diritti, redistribuire salario; un esempio da riproporre con forza in altri luoghi di lavoro.