Il 18 febbraio scorso sono stati sottoscritti gli accordi contrattuali fra FS, Agens e Filt-fit-uilt-fast-orsa e ugl, tutti uniti nel concedere ai ferrovieri i pochi spiccioli dell’una-tantum. Soldi che non recuperano minimamente quanto perso dal potere d’acquisto del salario dei lavoratori negli anni di vacanza contrattuale e tanto meno compensano quanto dato dai ferrovieri in termini di aumento dell’orario di lavoro, saturazione dei turni ed incremento della produttività.L’una-tantum per il triennio 2018-2020 si traduce in 20 euro scarsi netti per ogni mese, con l’aggravante che non finendo in paga base non hanno nessun effetto di aumento reale (tredicesima, tfr, pensione, ecc.).Una cifra ridicola che non può essere assolutamente giustificata con la pandemia in corso. Ricordiamo che il 26 maggio 2020 l’assemblea degli azionisti di FS ha approvato il bilancio dell’anno precedente con un utile di 226,7 milioni di euro. Utile a cui hanno dato un contributo fondamentale i ferrovieri e che ora si vedono ripagati con l’equivalente economico di mezza tazzina di caffè giornaliera.Ma l’aspetto più odioso di questo accordo è rappresentato dai 400 euro, sostitutivi del premio di risultato, che finiscono nel welfare aziendale. Una scelta ancora più vergognosa con l’epidemia in corso. L’emergenza sanitaria infatti dovrebbe aver insegnato che questa si contrasta anche investendo in più servizi sociali, difendendo e rilanciando il welfare universale a cominciare dalla sanità pubblica, dalla scuola e dai trasporti. Con questo accordo si va invece nella direzione opposta favorendo e finanziando la sanità privata e la previdenza complementare, settori dove i sindacati complici hanno le mani in pasta.Questo accordo è l’ulteriore dimostrazione di come i sindacati firmatari sono inutili e dannosi per la causa dei lavoratori. SGB sostiene e partecipa a tutte quelle iniziative che si stanno sviluppando tra i ferrovieri per elaborare una piattaforma rivendicativa che ponga al centro la difesa del ruolo pubblico ed universale del trasporto, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, la difesa di salute e sicurezza, per un rinnovo contrattuale vero.