PARADOSSI CONTRATTUALI

Oltre 10.000 dipendenti in meno ogni anno, ma non si assume!

La parte datoriale delle amministrazioni locali (Regioni, Comuni e Province) ha licenziato pochi giorni fa l’atto d’indirizzo con cui si avvia l’apertura della contrattazione nazionale.

Ed in quella sede ha ben fotografato le difficoltà che da tempo attanagliano il comparto: le retribuzioni più basse di tutto il Pubblico Impiego; l’aumento dei carichi di lavoro a fronte di un numero di dipendenti sempre più basso (passati da 467.000 a 403.000 in pochi anni); la scarsa attrattività degli enti locali rispetto agli altri comparti della Pubblica Amministrazione (con conseguente fuga verso quei settori da parte dei dipendenti), etc.

Ebbene di fronte a questa fotografia impietosa i datori di lavoro locali che soluzione contrattuale prospettano?

Semplice! Propongono di aumentare gli importi da destinare alle Elevate Qualifiche (ex Posizioni Organizzative) fino a oltre 60.000 euro, diminuendo le risorse destinate alle assunzioni, dimostrando in maniera lampante “…la differenza tra idea e azione…” (da Il gorilla di F. De Andrè).

Ma l’incredibile e cupo dramma prosegue anche in altri frangenti.

Ad esempio, non riconoscendo un aumento generalizzato delle retribuzioni a fronte di un’inflazione a due cifre nel periodo 2022-2024, ma anzi sostenendo la necessità di rendere proporzionale la distribuzione delle risorse tra stipendio fisso e ricorrente e salario accessorio.

Oppure riducendo – anche più di quanto aveva fatto Brunetta (da Ministro per la PA) – gli spazi della contrattazione decentrata, affermando che la contrattazione si riduce ad una semplice allocazione di risorse, ma senza entrare nei dettagli organizzativi che presiedono alla sua distribuzione.

E anche quello che poteva sembrare un piccolo passo avanti del precedente contratto (le cd. progressioni verticaliscompare del tutto dall’atto d’indirizzo e, vista l’impossibilità di assicurare la progressione promessa da vent’anni a educatrici ed insegnanti si lascia aperta la possibilità di istituire per loro un profilo temporaneo, lasciando presagire che, se ciò non dovesse accadere, migliaia di loro scomparirebbero in una sorta di buco nero!

E tutto questo passa nel completo silenzio dei sindacati governativi e di mestiere.

Per questo SGB rinnova l’invito ad ogni lavoratrice/lavoratore del comparto funzioni locali ad abbandonare i teorici della concertazione e a salire insieme a noi sul carro delle lotte.

Per non perdere, oltre ai soldi anche la dignità del nostro lavoro.

PIÙ FORZA A SGB, PIÙ FORZA AL CONTRATTO

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