Anche SGB denuncia Israele alla Corte Penale Internazionale per genocidio e altri crimini (art. 15.1)

È risaputo che, nel contesto attuale, il ricorso alle istanze giuridiche internazionali non ha il peso che dovrebbe avere. Tra gli Stati che hanno le maggiori responsabilità nel caso in questione, gli Stati Uniti e Israele non hanno riconosciuto la legittimità della CPI e impediscono agli ispettori di entrare nel loro territorio. Inoltre, le Nazioni Unite hanno approvato una serie di mozioni che chiedevano un cessate il fuoco, ma gli Stati Uniti hanno posto il veto e le hanno bloccate.

Nonostante ciò, la presentazione della denuncia è di grande importanza perché si tratta di difendere con le unghie e con i denti la legge, il diritto internazionale, i diritti dei popoli! Si tratta di salvaguardare il primato del diritto e della giustizia rispetto a qualsiasi altra emergenza o “imperativo” opportunista politico, economico, culturale, tecnologico, religioso.

Non dobbiamo tacere di fronte alla barbarie di chi, nel mondo della politica, è responsabile di questa violenza. 

Mai restare silenziosi di fronte ai predicatori di violenza e di odio. Non è possibile restare in silenzio quando, come sottolineano i promotori della denuncia: “Nel giugno 1967, Israele ha effettuato un’operazione militare che l’ha portato a prendere il controllo di tutto il territorio della Palestina mandataria, sotto il regime di occupazione militare, della Cisgiordania, di Gaza e di Gerusalemme Est” e, successivamente, ”ha annesso la parte orientale del territorio di Gerusalemme e 38 municipalità limitrofe, violando il principio del divieto di acquisizione del territorio con la forza armata.(….). Dal 1967, Israele ha mantenuto lo status di potenza militare occupante su tutto il Territorio Palestinese Occupato, compresa Gaza. Le Nazioni Unite hanno denunciato la natura illegale dei suoi insediamenti, ma non sono state adottate misure né per gli insediamenti né per Gerusalemme(….). Nel 2008, 2012, 2014 e 2021, Israele ha lanciato operazioni militari che hanno causato perdite significative di vite umane e distruzione. Queste azioni sono state ben documentate dalle Nazioni Unite, ma nonostante gli sforzi compiuti, non è stato avviato alcun procedimento legale”

In data 9.11.2023 è stata depositata all’Aja presso la Procura Generale della Corte Penale Internazionale  una denuncia per crimini di guerra e genocidio ravvisabili nelle operazioni militari condotte da Israele a Gaza e nei territori occupati, a danno della popolazione civile palestinese.

Come SGB abbiamo avuto modo di leggere e condividere, in questi giorni, l’atto di denuncia che è frutto del contributo di ben 295 Avvocati di tutto il Mondo che agiscono anche per conto e su mandato di 116 Associazioni palestinesi ed internazionali.

Vi è l’intesa con gli attuali firmatari di coordinarci per “partecipare”, in qualità di associazioni italiane e non solo ed avvocati, nei limiti consentiti dalla procedura, alle indagini del Procuratore della Corte Penale Internazionale e per eventualmente integrare l’iniziativa con analoghe denunce da parte delle vittime palestinesi. 

Come SGB abbiamo quindi accolto l’invito ad aderire all’iniziativa delle associazioni palestinesi.  

In allegato l’atto di denuncia nelle versioni francese e in quella italiana. 

Vi segnaliamo che la versione in lingua francese è la sola a riportare l’elenco degli avvocati e delle Associazioni che hanno già aderito e che sarà quella che verrà depositata in quanto nella lingua ufficiale ( oltre all’inglese)  utilizzata dalla Corte Penale Internazionale.

Condividi: