UNITI SI VINCE! – GRANDE SCIOPERO DEI SERVIZI EDUCATIVI E SCUOLE DELL’INFANZIA DEL COMUNE DI BOLOGNA CONTRO TAGLI E DISCRIMINAZIONE AGLI ALUNNI DISABILI – LA LOTTA CONTINUA

Comunicati:

Una giornata 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 quella che oggi ha preso vita a Bologna. Centinaia di educatori si sono uniti in un grande 𝘀𝗰𝗶𝗼𝗽𝗲𝗿𝗼 e in una 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 che ha visto protagonista anche il nostro Comitato.

Le rivendicazioni nei confronti del Comune di Bologna hanno risuonato forti e chiare tra le arcate di Palazzo d’Accursio: 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 per la disabilità, 𝗶𝗻𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 vera, no ai tagli delle ore educative e uguaglianza di trattamento nella frequenza ai 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗶 𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗶 per tutti i bambini disabili.

Grazie agli educatori di SGB Comune di Bologna per aver lottato insieme a noi!

19 Giugno – Comitato Autismo 365

Lunedì 19 giugno 2023 sarà una data da ricordare! C’è stato il risveglio di una situazione che ormai si stava trascinando da tanto tempo. Una bellissima azione unitaria di insegnanti, educatori, educatori di cooperativa, collaboratori scolastici, genitori a difesa di un bene comune: LA SCUOLA BOLOGNESE!

Sgb, con i suoi delegati e militanti, è stato l’artefice di questa sommossa pacifica di 400 e più persone, che scoperchiato il vaso di Pandora di un sistema con tutte le sue criticità e che deve cambiare.

Diversi sono stati i tentativi di boicottaggio dello sciopero: è stato affermato che non fosse legittimo; sono state inviate lettere minatorie alle lavoratrici e ai lavoratori di cooperativa intimando di non aderire, pena il licenziamento; cooperativa e amministrazione comunale hanno attuato un’azione di crumiraggio legalizzato chiamando supplenti a sostituzione degli scioperanti, in alcuni casi ci sono anche riusciti.

SGB, sempre sul pezzo, ha vigilato denunciando queste basse manovre.

Abbiamo sfilato per le vie del centro per recarci a palazzo comunale. Lì una delegazione SGB, insieme ai rappresentanti dei genitori è entrata nella tana del lupo per incontrare la Giunta e la dirigenza che hanno respinto ogni accusa che veniva mossa nei confronti di una amministrazione incapace; i toni si sono accesi arrivando alla maleducazione di chi non sa più come difendersi, e riesce solo a ricorrere alle offese.

Ci siamo mossi quindi verso il Consiglio Comunale per fare sentire la nostra voce, con cori, battiti di mano, fischietti… siamo riusciti ad ottenere udienza da parte della Presidente del consiglio comunale Caterina Manca e dei capigruppo consiliari.

I genitori dei bambini disabili hanno denunciato il mal funzionamento del servizio estivo, che non si può dire inclusivo. Stesse richieste fatte esattamente 1 anni fa e puntualmente disattese. Hanno invece ringraziato caldamente gli educatori, unici che hanno a cuore i bambini.

Hanno parlato gli insegnanti della scuola d’infanzia, mettendo l’evidenza sulla sperimentazione del lavoro di equipe nei centri estivi, ovvero 1 educare dedicato a più bambini con fragilità, tutto ciò unito ai tagli delle ore per il sostegno, hanno parlato i precari comunali che vengono sbattuti a destra e a manca e vedono allontanarsi sempre più l’assunzione, abbiamo spiegato la gravosità e l’impegno del lavoro dei collaboratori con cui l’amministrazione si fa bella nei “documenti pedagogici” . Una situazione inaccettabile e di cui già si parla a proposito del prossimo anno scolastico che inizierà a settembre 2023. Le insegnanti e gli insegnanti, le collaboratrici e i collaboratori si sono chiesti dove sia finita la città più progressista d’Italia, sotto quali mentite spoglie si nasconde la Grande Bologna che nega ore il supporto ai bambini con fragilità, che ordina “dall’alto” regole che fanno accapponare la pelle, che nega il pasto ad educatori ed educatrici che operano nei centri estivi, che non valorizza i gruppi di lavoro delle scuole…

I nostri interlocutori, Presidente Manca in primis, sembravano sorpresi. Possibile che il Consiglio comunale non fosse al corrente delle condizioni di lavoro e delle proposte educative del suo settore educativo e scolastico , a detta loro, uno dei fiori all’occhiello della nostra città?

A qualcuno di loro è anche scappato un ‘’non possiamo fare finta che questo enorme sciopero non ci sia e che vi sia stata una manifestazione così grossa e quindi che questo malcontento non esista”. Sicuramente ci rifletteranno.

Noi delegati ed Rsu di Sgb vogliamo ringraziare tutti i soggetti coinvolti. Insieme siamo riusciti in una impresa importante, non dobbiamo però mollare la presa. UNITI SI VINCE!

Per questo, come ci siamo detti in chiusura della giornata di sciopero del 19 giugno, ci riuniremo tutti insieme in assemblea fuori orario di lavoro, su piattaforma Zoom, martedì 27 giugno. Seguirà link.

Qualcosa si sta muovendo, non dobbiamo mollare la presa!

Grazie a tutti,

SGB dipendenti Comune di Bologna

22/06/2023

 

LOTTA PER I SERVIZI SCOLASTICI, SCUOLE DELL’INFANZIA E CENTRI ESTIVI : VERSO UN SECONDO SCIOPERO? UNITI SI VINCE!

MARTEDI 27 GIUGNO ORE 18.30 ASSEMBLEA UNITARIA 

L’ASSEMBLEA DELLE LAVOTRATRICI E DEI LAVORATORI DIPENDENTI DIRETTI E IN APPALTO SARA’ APERTA ANCHE AI GENITORI CHE IL 19 GIUGNO HANNO PORTATO IN COMUNE CON SGB TUTTE LE LORO RIMOSTRANZE, CONTRO LE DISCRIMINAZIONE PER L’INCLUSIONE

Il riuscitissimo sciopero delle lavoratrici, in appalto e dirette, ha ottenuto un grande risultato: quello di svelare e mostrare la reale situazione in cui versano i servizi e le scuole dell’infanzia comunali, evidenziando il peggioramento verso cui ci stiamo avviando con la sperimentazione ad “equipe educativa” sia nei centri estivi sia nelle scuole dell’infanzia.

Allo scopo di impedirci di esercitare il nostro diritto di parola e di sciopero, come educatrici, insegnanti, collaboratori scolastici e genitori, abbiamo subito molte provocazioni che riteniamo importante mettere una infila legandole l’una all’altra per registrare il clima, per nulla democratico, che si respira nella progressista Bologna:

• Il padron della Quadrifoglio, Angelo Visentin, che minaccia sanzioni a chi sciopera inviando una lettera minatoria a tutte le istituzioni scolastiche e alle lavoratrici, atto gravissimo che lo vedrà rispondere in tribunale per comportamento antisindacale.

• La Giunta del Comune di Bologna e l’assessore Ara che, con modi educati di facciata, mugugna abitualmente insulti ad alta voce, puntando alla denigrazione dei contestatori, Comitati dei genitori, lavoratrici e lavoratori, dando loro dei bugiardi e violenti. Con tale atteggiamento di fatto strumentalizza in modo becero la loro/nostra esasperazione di fronte al loro muro di gomma e alle richieste di maggiore qualità del lavoro e dei servizi.

• Alcune sigle che si fanno chiamare sindacati, ma che sono in realtà al servizio dell’assessore/giunta, che hanno organizzato teatrini con finti incontri e presidi prima, durante e dopo il grande sciopero del 19 giugno di SGB.

• La presidenza del consiglio Comunale che svolge il consiglio di lunedì 19 a porte chiuse, senza avvisare i consiglieri né motivando ufficialmente la chiusura, ma privilegiando i corridoi e forse sperando in uno spintonamento tra manifestanti e vigili urbani, messi a vigilare una porta chiusa, per poi poter ribadire … “sono dei violenti”, magari in un titolone sulla Repubblica di Bologna che diversamente non ha pubblicato un rigo sulla giornata.

Non possiamo focalizzare ora l’attenzione su queste provocazioni, a cui comunque promettiamo un seguito come SGB, perché non vogliamo cadere nella loro trappola: quella di mettere in ombra i reali problemi che abbiamo portato in piazza con lo sciopero del 19 giugno che ha fatto chiudere il 90% dei servizi.

Di seguito le risposte ricevute dalla giunta e dall’ assessore Ara alle richieste di SGB e dei genitori durante incontro del 19:

• hanno liquidato con un “NON È VERO” i futuri tagli alle ore di sostegno nelle scuole dell’infanzia da noi denunciati, dopo aver preso atto delle comunicazione fatte dalle pedagogiste comunali nelle riunioni ufficiali di fine anno.

• non hanno dato risposta rispetto alla completa mancanza di ore essenziali di programmazione (non frontali o monte ore) per le educatrici sulla disabilità, da loro tanto citata durante la formazione del 10 maggio, in cui il Comune di Bologna ha illustrato il nuovo sistema di equipe educativa. Pochi educatori, a due settimane dall’apertura dei centri estivi, hanno potuto svolgere una programmazione con i gestori e nessuno è riuscito ad avere un colloquio o un confronto con le famiglie, propedeutico all’affidamento dei loro bambini a nuove figure educative (anche questo sbandierato nella formazione del 10 maggio). Né hanno saputo dare spiegazioni sull’annosa questione della mancanza di programmazione nelle scuole statali e dell’infanzia .

• hanno mentito dicendo che VA TUTTO BENE nei 19 centri estivi in cui si sperimenta l’equipe. 

• non hanno dato risposta sul mancato diritto al pasto per gli educatori impiegati nei centri estivi.

• l’assessore Ara ha sottolineato che per il servizio del Centro estivo si spende già abbastanza (1,2 milioni) per l’educatore specializzato sull’inclusione e la comunicazione dei bambini disabili, tradendo la bontà delle proprie affermazioni quando dice che in inverno si spendono per l’inclusione quasi 13 milioni, una bella differenza tenendo conto che non tutti gli alunni con disabilità frequentano anche i centri estivi.

PER PARLARE ANCORA DI COME CONTINUARE LE NOSTRE BATTAGLIE DIDEMOCRAZIA E INCLUSIONE, DELLE CONDIZIONI DI LAVORO E DEI SERVIZI PUBBLICI, INCONTRIAMOCI E CONSOLIDIAMO LA NOSTRA FORZA CHE VIENE DALLA NOSTRA UNIONE.

MARTEDI 27 GIUGNO ORE 18.30 ON LINE su ZOOM

ASSEMBLEA – UNITI SI VINCE – PER SERVIZI E LAVORO DI QUALITA’ –

SGB lavoratori pubblici in appalto – coop sociali

22/06/23

Una risposta all’assessore Ara su nidi materne e centri estivi

In data odierna l’assessore del Comune di Bologna rilascia una importante intervista al corriere di Bologna on line, siamo soddisfatti che lo sciopero di lunedì 19 abbia aperto uno spazio di discussione pubblica ma purtroppo dobbiamo rilevare che il tasso di propaganda nelle affermazioni dell’assessore è ancora troppo alto e che alcune ricette proposte sono profondamente sbagliate e non coincidono con quanto affermato nei primi incontri avuti nei mesi scorsi.

L’assessore infatti, se prima garantiva il rafforzamento e lo sviluppo del servizio pubblico per fare fronte alle necessità delle famiglie, ora con i suoi insistiti appelli ai privati siamo di fronte a politiche di berlusconiana memoria e Ara avrebbe fatto bene ad ascoltare attentamente cosa avevano da raccontare le centinaia di lavoratrici dei servizi educativi gestiti dal privato con condizioni a volte al limite dello schiavismo da parte del sistema delle cooperative sociali che erano in piazza lunedì, anziché fare ripetere ai propri collaboratori compitini triti e ritriti completamenti avulsi dalla realtà.

Che la svolta berlusconiana della giunta più progressista d’Italia fosse in essere lo si capiva già dal cosiddetto progetto per la grande Bologna, che per quanto riguarda le politiche dell’abitare, grattando la propaganda, emergeva che non si trattava altro che di un appello ai privati per costruire (ancora) alloggi per il mercato e in minima parte per i settori popolari.

Anche per quanto riguarda i fondi del PPNR a causa della levitazione dei costi, questi, oltre a rischiare di sbancare il bilancio comunale, già nel 2024, rischiano in realtà di essere sufficienti solo per una parte dei progetti e di non prevedere il pagamento della gestione dei servizi così come avverrà anche per le case della salute, come ci ha ben informato l’assessore al bilancio della RER, se non vi saranno delle contromisure a livello nazionale ed europeo. Sarebbe opportuno anche su queto punto dismettere la propaganda stile “la grande Bologna” e i suoi duecento venti milioni INESISTENTI e aprire un confronto pubblico vero e serio.

Come si dovrebbe aprire anche un confronto serio sulla necessità di abbassare i rapporti numerici non solo nelle scuole materne ma anche negli asili nido, e non solo per il calo demografico ma per la necessità di tornare ad avere carichi di lavoro e progetti educativi di qualità, così come era prima dell’applicazione di una pessima legge regionale da cui bisogna tornare indietro.

Le lavoratrici e i genitori hanno ben spiegato che nella realtà il rapporto 1 a 1 per quanto attiene la disabilità non è affatto garantito in molti casi e che la gravità dei casi viene definita burocraticamente, è aleatoria e assai opinabile. Quando poi afferma che il costo per i centri estivi è di tre milioni si dimentica di dire che è un decimo dello stanziamento per gli altri mesi dell’anno.

Ara ammette un ritardo nella comunicazione e nell’organizzazione dei centri estivi e lo fa solo dopo la riuscita dello sciopero ma anche qui si dimentica di dire che sarà così sempre se continueranno a mancare i finanziamenti per le ore non frontali per le educatrici che dovrebbero svolgere anche quell’importantissimo lavoro di raccordo con i genitori, di coordinamento e di approfondimento pedagogico. Non basta ammettere che c’è un problema, bisogna affrontarlo senza gli occhi della propaganda.

Se Ara intende realmente raccogliere le segnalazioni dei genitori e lavoratori deve costituire quel tavolo unitario permanente che abbiamo chiesto durante lo sciopero, a lui e ai capigruppo consiliari, costituito da genitori e lavoratori.

Questo nuovo soggetto sociale, nato nella preparazione e nella giornata dello sciopero di lunedì 19 giugno e che possiamo definire le “brigate della scuola pubblica” si riunirà martedì prossimo in assemblea con SGB per proseguire nella mobilitazione.

Non possiamo non notare infine favorevolmente che l’assessore Ara dichiara di non aver nulla a che fare con il comportamento antisindacale del patron delle cooperative sociali e per il quale stiamo predisponendo in queste ore il ricorso per antisindacalità a norma dello statuto dei lavoratori, ma vogliamo ricordargli che il Direttore Generale del Comune di fronte alle centinaia di lavoratrici in sciopero aveva garantito un intervento pubblico del Comune medesimo nei confronti del signor Visentin che ancora non c’è. Vogliamo anche ricordargli che nella giornata dello sciopero anche una dirigente comunale ha, in un primo momento, provato a sostituire le scioperanti con alcuni crumiri e che solo tardivamente e per le nostre proteste tutto questo si è bloccato. Vogliamo ricordare tramite lui a tutta la giunta che le relazioni sindacali sono al livello storicamente più basso da almeno 30 anni a questa parte. Che le lavoratici in sciopero hanno dovuto prepararlo e discutere la loro piattaforma in grandi e partecipate assemblee negli orari serali in quanto a SGB viene ancora negato il diritto di assemblea per il quale il sindaco aveva garantito due mesi fa la convocazione di un tavolo con tutti i sindacati, che non si è ancora visto.

La frase dell’assessore “lo sciopero non si tocca” stride fortemente con la vergognosa convocazione da parte dell’amministrazione a soli due giorni di distanza dallo sciopero di un confronto sindacale richiesto da cgil e dalla rsu (cisl, uil , cobas) per ridiscutere delle regole degli scioperi nei nidi e nelle materne definite già nel 2014 (leggasi stringere le regole e incentivare il crumiraggio) per tutti i dipendenti comunali. In coerenza con la sua frase, blocchi quella trattativa fissata per il 5 luglio con i servizi in gran parte chiusi che è palesemente un atto punitivo verso una categoria rea di avere scioperato in massa.

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