I dati ufficiali pubblicati dalla Covip per il 2022. Perdite medie anche oltre il 10%
FONDI PENSIONE IN PERDITA
Il TFR all’Inps invece, al contrario, guadagna quasi il 10%
In questi giorni la Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, ha pubblicato la relazione sull’andamento nel 2022, mettendo nero su bianco perdite gravi e generali, con medie di settore che spesso sfondano il 10%.
I giornali parlano di anno nero. Questo l’estratto testuale della relazione Covip: ”… I comparti azionari hanno registrato perdite in media pari all’11,7% nei fondi negoziali, al 12,5% nei fondi aperti e al 13,2% nei PIP – piani pensionistici. Per le linee bilanciate i rendimenti medi sono stati negativi in tutte le forme pensionistiche: 10,5% nei fondi negoziali, 11,5 nei fondi aperti e 12,3 nei PIP. Di importo non molto inferiore sono anche le perdite subite nell’anno dai comparti obbligazionari…”.
Stiamo parlando del nostro TFR, in particolare di chi ha deciso, invece di tenerlo all’Inps, di trasferirlo ai fondi pensione di cgil cisl uil & C.
Oppure se l’è ritrovato nei loro fondi pensione anche senza sceglierlo, grazie al meccanismo dal sapore truffaldino del silenzio assenso. Ed attenzione, perché la scelta è persino irreversibile.
Ovviamente perdono solo i Lavoratori, perché chi gestisce i fondi, cioè Cgil Cisl Uil & C, non di certo. Anzi.
Nello stesso periodo invece, i Lavoratori che hanno lasciato il loro TFR all’Inps senza farselo scippare da cgil cisl uil, per il 2022 se lo vedono rivalutare di quasi il 10% in più.
Com’è possibile? Semplice: l’Inps non rischia i nostri soldi sui mercati mondiali, ovviamente, ma per legge garantisce non solo il capitale ma anche un rendimento annuo minimo dell’1,5% più il 75% dell’inflazione, molto alta già da tempo.
Insomma, un meccanismo automatico di rivalutazione e di salvaguardia per chi lascia il proprio Tfr al sicuro e garantito all’Inps, proprio quello che sarebbe necessario da tempo anche per i salari.
Invece, come sempre, cgil cisl uil & c., da troppo tempo sindacati padronali e per questo lontanissimi dagli interessi dei Lavoratori, accompagnano e si rendono protagonisti dello smantellamento (anche) del sistema pensionistico pubblico, assecondando già dal 1995 il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, l’innalzamento dell’età come nessuno in Europa e l’abbassamento degli assegni: un disegno fino alla creazione dei loro fondi pensione scippando anche il TFR ai Lavoratori.
Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Nel silenzio generale. Tanto soldi e condizioni sono dei Lavoratori. E loro sono lontanissimi.
Basta. Vogliamo un sistema pensionistico pubblico a garanzia di tutti, pensioni dignitose, l’abbassamento dell’età. E lasciare il TFR al sicuro. Altro che fondi pensione e speculazione.
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