Se il buon giorno si vede dal mattino non possiamo certo affermare che le prime battute della gestione Valditara all’Istruzione vadano nella direzione giusta.
Mentre avanza la dispersione scolastica, mentre gli studenti muoiono ammazzati durante l’Alternanza scuola-Lavoro, mentre la maggior parte dei plessi scolastici non è in linea con le norme di sicurezza, quando decine di migliaia di lavoratori (docenti e ATA) continuano ad essere precari ed altre migliaia vengono espulsi dalla scuola (gli ex COVID) il ministro Valditara sembra più interessato a dare sfogo ai suoi impulsi ideologici e di parlare alla pancia della “nazione” piuttosto che affrontare i nodi drammatici che attanagliano il comparto Istruzione. A poche settimane dalla nuova denominazione del Ministero che diventa anche “del merito” il nuovo capo di viale Trastevere riscopre la data del 9 novembre (anniversario del crollo del muro di Berlino) per fornire una sua personalissima lettura della storia contemporanea attraverso un circolare ministeriale, esattamente come avviene in quei regimi dittatoriali che lo stesso ministro, a parole, vorrebbe stigmatizzare.
Non è nostra velleità (siamo impegnati quotidianamente nelle lotte sindacali), improvvisarci storici, ricercatori, al fine di formulare sommari giudizi sull’Unione Sovietica o sul c.d. “Comunismo” (mai altro termine è stato più abusato negli ultimi tre decenni). Abbiamo l’umiltà di rispettare il lavoro degli storici accademici e del loro metodo scientifico. Inoltre, rispettiamo da sempre le idee di tutti.
Condanniamo invece, senza se e senza ma, la pretesa di un ministro dell’istruzione pubblica (il quale dovrebbe essere il massimo guardiano dell’autonomia della scuola, della libertà d’insegnamento e del pluralismo democratico) non solo di avere la verità in tasca ma addirittura d’invitare docenti e studenti “a riflettere e a discutere” delle sue posizioni politiche.
Il revisionismo storico come strumento di lotta politica non è certo una novità, soprattutto nel nostro Paese. A seconda della convenienza del momento, si modificano, minimizzano o estremizzano, i fatti del passato per giustificare le scelte del presente.
Il governo Draghi ha trascinato il nostro Paese nella guerra della NATO contro la Russia, una guerra “per procura” a cui l’attuale governo Meloni non ha alcuna intenzione di far mancare il proprio sostegno. Pertanto, in questa fase, la totale criminalizzazione della Russia (della sua storia, della sua cultura e del suo popolo) è evidentemente funzionale alla macchina della propaganda bellica italiana.
Come SGB e come lavoratori della conoscenza rivendichiamo l’autonomia scolastica nella sua più espressione più alta: la scuola pubblica non può essere assorbita dalla macchina della propaganda!
INVITIAMO TUTTI I DOCENTI A CESTINARE LE CIRCOLARI FAZIOSE DEL MINISTRO VALDITARA E AD ESSERE ESEMPIO DI AUTONOMIA ED AUTOREVOLEZZA PER TUTTI GLI STUDENTI!
INVITIAMO TUTTO IL POPOLO DELLA SCUOLA AD ADERIRE ALLO SCIOPERO DEI SINDACATI DI BASE DEL PROSSIMO 2 DICEMBRE, A PARTECIAPRE ALLE MANIFESTAZIONI LOCALI DEL GIORNO 2 ED ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA DEL GIORNO 3 DICEMBRE.