Proclamazione dello stato di agitazione del personale dei servizi scolastici ed educativi di Roma Capitale

Al Prefetto della Provincia di Roma
Al Sindaco di Roma Capitale
All’Assessore alle Politiche Educative e Scolastiche di Roma Capitale
Ai Presidenti dei Municipi di Roma Capitale
Agli Assessori alla Scuola dei Municipi di Roma Capitale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco di Roma Capitale e, p.c.
Al Direttore del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane di Roma Capitale
Al Direttore del Dipartimento Scuola, Lavoro e Formazione Professionale di Roma Capitale
Ai Direttori di tutti i Municipi di Roma Capitale
Ai Direttori delle Direzioni Socio Educative di Roma Capitale
Alla Commissione di Garanzia 
Tutti tramite PEC

Oggetto: proclamazione dello stato di agitazione
del personale dei servizi scolastici ed educativi di Roma Capitale

Con la presente nota, a seguito dell’Assemblea del Personale indetta dalla scrivente O.S. in data 30 settembre 2022 nel corso della quale sono state rilevate le forti criticità rispetto agli accordi sottoscritti in data 29 luglio u.s. (non sottoscritto dalla scrivente SGB né dai propri eletti RSU) e alle successive circolari QM/2022/35131 del 25/08/2022, QM/2022/80210 e QM/2022/80208 entrambe del 23/09/2022 conseguenti agli incontri con l’amministrazione nelle giornate del 16 e 23 settembre 2022.

In particolare, l’applicazione pratica che ne è scaturita, segnalata dalle partecipanti all’Assemblea, ha evidenziato i seguenti aspetti:

– Persistono i comportamenti disomogenei tra Municipio e Municipio rispetto alla gestione della fase di accoglienza e di commiato, all’invio di personale supplente per fronteggiare le assenze del personale titolare (per malattia, legge 104/92, etc.);

– Risulta non assicurato il sostegno agli alunni e alle alunne con disabilità sia per la diminuzione di un 25% di attività (come previsto dall’accordo sopra citato), ma anche per il mancato invio del personale a copertura dell’organico previsto in base al numero di soggetti disabili;

– Altro elemento della politica di risparmio di Roma Capitale, deriva dalla scopertura, in talune fasce orarie, del personale OEPA lasciando i soggetti disabili e le sezioni, privi del necessario sostegno;

– Viene completamente disatteso ogni progetto educativo o didattico e annullato il principio della “figura di riferimento” intimando a insegnanti ed educatrici prolungamenti arbitrari di orario, spostamenti da una sezione all’altra per fronteggiare gli sforamenti del rapporto 1/7 nei nidi e i veri e propri “buchi” d’organico nelle scuole dell’infanzia;

–  Viene consolidato un meccanismo di gestione in capo alle POSES che perde ogni valore pedagogico (anche a causa di ambiti eccessivamente gravosi) e finisce per trasformare questo ruolo in una funzione gerarchica piuttosto che congeniale all’ottimale funzionamento dei nidi e delle scuole (fermo restando che talune POSES sembrano perfettamente a proprio agio in questo ruolo dispotico);

–  Si contravviene alle vigenti normative sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sul benessere organizzativo sovraccaricando il lavoro del personale e generando, a cascata, una diminuzione della cura e della tutela dei bambini e delle bambine;

–  Risulta completamente alterato il sapere trasmesso attraverso la formazione rispetto alle effettive condizioni pratiche di lavoro;- Non è stata data alcuna garanzia circa il rispetto della programmazione assunzionale sancita nell’accordo, degli adeguati controlli relativi alle graduatorie vigenti per le quali sono state segnalate attribuzioni di punteggi per titoli non veritieri.È inoltre apparso evidente che l’amministrazione attuale di Roma Capitale sta mantenendo l’impianto ormai consolidato dalle precedenti amministrazioni perseguendo la stessa politica di tagli alla spesa per i nidi e le scuole dell’infanzia di Roma Capitale, ma aggravandola con l’adozione di comportamenti organizzativi (meglio dire di disordine organizzativo), che finiscono per far ricadere i loro nefasti effetti interamente sul personale e di conseguenza sui bambini e le bambine.

Per tali motivi l’Assemblea ha inteso avviare un programma di lotte tendenti alla revisione dei modelli organizzativi, assicurino una effettiva qualità del servizio, migliorino le condizioni di lavoro del personale e tutelino maggiormente i piccoli utenti, con particolare riguardo per quelli con disabilità.Al riguardo il personale riunito in assemblea ha deciso la proclamazione dello stato di agitazione del personale, a tempo indeterminato.Per tali ragioni si invita il Prefetto a esperire il tentativo obbligatorio di conciliazione convocando le parti nei tempi previsti dalle norme vigenti e invita l’amministrazione a interrompere ogni iniziativa unilaterale fintanto che non sia esperito tale tentativo.

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