La seconda azione di sciopero tenutasi il 25 marzo scorso, indetta dal coordinamento macchinisti cargo e sostenuta da CUB ed SGB, è stata un pieno successo. Adesione quasi plebiscitaria in tutto il territorio nazionale con punte del 100% e cosa ancor più positiva si è registrata la convinta partecipazione di una nuova generazione di ferrovieri ormai stanchi di subire il ricatto occupazionale.
Lo sciopero è stato indetto per rivendicare:
- Riduzione dell’orario di lavoro;
- Umanizzazione dei turni;
- Sicurezza del trasporto e del personale.
Tutto il contrario di quanto firmato, solo qualche giorno prima, dai sindacati complici che, in cambio di quattro spiccioli di aumenti salariali – che non recuperano minimamente né quanto perso in questi anni di vacanza contrattuale né il recente aumento del costo della vita- si apprestano a dare ….” risposte tempestive, flessibili e qualificate all’evoluzione del mercato e del business in considerazione dell’elevato livello di competitività..” tradotto si apprestano a peggiorare ancora (!) le nostre condizioni di lavoro.
A tutto questo i macchinisti di Mercitalia hanno detto NO!
Non siamo disposti a veder peggiorare ancora di più il nostro lavoro e le nostre vite. Chi firma accordi e contratti sulla testa dei lavoratori è meglio che cambi mestiere; meglio che torni a fare qualche treno per provare sulla propria pelle gli effetti disatrosi prodotti dagli accordi firmati.
Una cosa deve essere chiara i macchinisti del merci non hanno nessuna intenzione di arrendersi e continueranno la mobilitazione per conquistare condizioni di lavoro dignitose. Un esempio che i ferrovieri TUTTI devono seguire per tornare ad essere quella categoria di lavoratori sempre in prima fila nella lotta per la conquista e difesa dei diritti e del lavoro.