Ieri martedì 26 gennaio nell’ambito della mobilitazione nazionale avviata con i lavoratori della sanità, in Emilia Romagna il Sindacato Generale di Base, ha dato vita ad un presidio sotto le finestre del governatore Bonaccini e dell’assessore alla sanità Donini.
Una mobilitazione in Difesa dei diritti contrattuali, salariali e normativi, di quei lavoratori prima ipocriticamente definiti “eroi per poi abbandonarli al loro destino fatto di bassi salari, di super lavoro con straordinari obbligatori e ferie rifiutate.
Alla richiesta di un confronto sulle condizioni in cui operano i lavoratori del comparto, per la giunta dell’Emilia Romagna ha risposto rifiutando l’incontro con motivazioni risibile e blindando le entrate dei palazzi di Giunta e Consiglio con ingenti forze di polizia .
Una decisione che di certo non ci intimidisce e che anzi ci sprona a proseguire nei prossimi giorni con altri presidi davanti agli ospedali e alle aziende sanitarie.
Il presidio ha messo al centro la necessità di contratti veri e di condizioni di lavoro dignitoso per gli operatori sanitari, di un rafforzamento della sanità pubblica ed in particolare di quella di prossimità, la fine delle regalie alle aziende private che lucrano sulla pelle dei malati, lo stop ad ogni progetto di autonomia differenziata che mette in competizione fra loro i venti differenti sistemi sanitari regionali con un ulteriore abbassamento del livello qualitativo e del sistema sanitario nazionale.
Lo striscione che portavano i lavoratori sanitari era di per sé un programma: BASTA BALLE – METTETE SOLDI E PERSONALE.