SGB Scuola ha incontrato i lavoratori del Servizio di assistenza igienico- personale per gli studenti con disabilità ed alcuni genitori di bambini disabili. Durante l’incontro, Giusy, mamma di due bambini disabili gravi, ha esposto il suo caso. Due bambini, con la stessa patologia, due bambini che VOGLIONO andare a scuola. Due bambini seguiti in modo diverso: il primo tramite l’assistente igienico personale, l’altro tramite l’ATA. Non si capacita Giusy. E’ un fiume in piena. Il Ministero – continua Giusy – è chiaro sul profilo professionale del personale ATA coinvolto nei servizi di assistenza agli alunni con disabilità, specificando che ai collaboratori scolastici è affidata la cosiddetta “assistenza di base” degli alunni con disabilità, tale intendendosi l’ausilio materiale agli alunni con disabilità all’interno della scuola, nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche e nell’uscita da esse, nonché le attività di cura alla persona, uso dei servizi igienici e igiene personale dell’alunno con disabilità e non certamente il mio bambino – disabile grave – che tra le altre cose aveva istaurato un rapporto speciale con l’assistente igienico personale. Questa figura (Assistente all’igiene personale) è riconosciuta nella certificazione e nella diagnosi funzionale. Il Gruppo di Lavoro operativo di cui all’articolo 15, comma 1 della Legge 104/92 così come aggiornato dalla Legge 66/2017, completa poi le necessità e le modalità; il Dirigente Scolastico, invece, deve farsi portavoce presso l’Ente Pubblico locale, richiedendo per tempo di fornire l’assistente specializzato all’alunno. Ed ancora: le competenze sono dei Comuni per le scuole della primaria e della secondaria di primo grado, della Provincia per le scuole della secondaria di secondo grado (articolo 139 del Decreto Legislativo 112/98). I Dirigenti scolastici dovranno verificare se tale assistenza possa qualificarsi di “base”, quindi, possa essere garantita ordinariamente con l’Organico dei Collaboratori scolastici a disposizione, nel caso invece sia richiesta un’assistenza igienico personale specifica per singolo alunno o per alcuni alunni, dovranno richiedere all’Ente locale di competenza la nomina di questa figura specialistica. In tutto questo grande apparato, si sono fatti i conti senza l’Oste, un tassello importante che “regge” il “grande” apparato gestionale della disabilità, studiato e fortemente voluto dalla Regione Sicilia: Le Cooperative ! Si proprio le coop. alle quali è stato attribuito il “compito” di gestire i lavoratori i quali fungono da “procacciatori” di genitori con bambini disabili.”tu trovi i bambini disabili…..io ti pago” ”tu non trovi i bambini disabili…..io non ti pago”
Nel frattempo che facciamo con i bambini disabili? Che facciamo delle disposizioni in materia di diritto allo studio, il cui all’art. 4 dispone, lo svolgimento, in relazione a tutti i gradi di istruzione e ai percorsi di istruzione e formazione professionale, dei servizi per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità fisica, intellettiva o sensoriale, tramite il coinvolgimento degli enti preposti? . Che facciamo con i servizi di assistenza specialistica previsti dalla legge n. 104/92 e di assistenza igienico- personale, così come previsto dalla legge regionale 5 novembre 2004 n. 15 e dall’articolo 6 della legge regionale 5 dicembre 2016 n. 24 e successive modifiche ed integrazioni ? Ai sordi che non vogliono sentire, faremo ascoltare, nelle piazze, la disperazione delle mamme siciliane e dei lavoratori assistenti igienico personale disoccupati. Non possiamo più tollerare una politica siciliana incapace di erogare servizi sociali efficienti, al pari della Repubblica Centrafricana.