Le linee programmatiche presentate da Brunetta al parlamento il 9 marzo scorso che stanno alla base del patto sociale firmato il giorno successivo con cgil,cisl e uil, hanno come premessa due piccoli paragrafi che parlano da soli sulle reali intenzioni del governo Draghi.
Quello di cui in pochi però si sono accorti è che questa premessa (non solo quella) non è altro che un taglia e incolla di un articolo pubblicato Sul Foglio dallo stesso Brunetta due anni orsono, il 6 marzo 2019 e dall’esplicativo titolo “ I fannulloni sono ancora lì”
“Le parole chiave del nostro lavoro le abbiamo trovate nello schema metodologico proposto dal prof. Hirschman: Exit, Voice and Loyalty. In altri termini: favorire la scelta tra una pluralità di fornitori di servizi d’interesse collettivo, anche uscendo dai confini del perimetro pubblico…”
Più chiaro di così!
![](https://i0.wp.com/www.sindacatosgb.it/wp-content/uploads/2021/03/0-17.jpg?resize=329%2C468&ssl=1)
Nulla di nuovo quindi ma la solita melma in cui i lavoratori pubblici vengono considerati merce scadente mentre l’ interesse dell’impresa e l’efficienza delle privatizzazioni, la stella polare di una pubblica amministrazione che non deve più programmare e gestire welfare State ma delegare tutto agli interessi privati.
Eppure leggendo i giornaloni e ascoltando la grande parte dei politici e dei commentatori, sembra di essere di fronte ad un ministro “nuovo”, che ha cambiato idea sui pubblici dipendenti e sul lavoro pubblico e che ha una idea “innovativa” della pubblica amministrazione.
La parte dei leoni la fanno però i tre segretari di cgil,cisl e uil che all’atto della firma dell’accordo che ripetiamo, prende vita dal documento programmatico di Brunetta, fanno le seguenti dichiarazioni:
“Credo si apra una nuova fase molto importante e significativa”, Landini.
“L’accordo che firmiamo esprime valori e contenuti importanti sia per il mondo del lavoro pubblico che per il Paese guardando al presente e soprattutto al futuro” Sbarra –
“Un accordo importante che risponde alle nostre esigenze che unitariamente facevamo da tempo”. Uil
Insomma, loro guardano al futuro e fanno finta di non vedere che ci vogliono rifilare una patacca spacciandola per un gioiello forgiato da Draghi.
Noi però sappiamo leggere, ascoltare e soprattutto pensare, quindi come abbiamo contrastato il “vecchio” Brunetta, contrasteremo il “nuovo” Brunetta , con buona pace dei tre soloni.