Mozione conclusiva secondo congresso nazionale SGB

si è concluso il secondo congresso nazionale SGB. Un bellissimo clima quello che si è respirato nelle sale congressuali, fra i quasi cento partecipanti provenienti da 10 regioni d’italia in rappresentanza di altrettante federazioni territoriali. C’è stato anche spazio per la commozione collettiva quando sono intervenuti da remoto due compagni, uno dalla Sicilia e uno dalla Sardegna; così come c’è stato un eloquente e convinto applauso della sala alla richiesta di una mozione di solidarietà con i lavoratori mandati a processo per gli scioperi e le manifestazioni di Modena nella vertenza Italpizza e per la solidarietà agli attivisti NOTAV recentemente colpiti dall’operato della magistratura Un altro applauso ha salutato Rossana Rossanda che ha dato un formidabile contributo al movimento operaio e che oggi ci ha lasciato

Una sessione di lavoro  che come detto nella relazione iniziale, poi approvata con voto unanime dei delegati,proseguirà anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi verificandone l’efficacia nelle lotte e nell’attività sindacale quotidiana.
La ripresa di un lavoro di rafforzamento organizzativo ha trovato grandi e nuove disponibilità con le quali, siamo sicuri, SGB crescerà nei territori dove è già presente in modo strutturato ed anche in quelli nei quali si sta ora affacciando.      

A seguire la mozione conclusiva approvata all’unanimità dei delegati.
 

           Mozione conclusiva II Congresso nazionale S.G.B.

           Passo dopo passo SGB cresce nelle lotte e nei territori.

 I delegati al 2° Congresso Nazionale di SGB, provenienti da 10 diverse regioni, approvano il documento politico congressuale nonché la relazione introduttiva che delinea  la prospettiva, passo dopo passo, verso il sindacato di classe e di massa: un percorso sempre più necessario per la difesa dei diritti e della dignità del mondo del lavoro.

 Questo 2° congresso nazionale chiude formalmente la fase di discussione interna sulla possibilità di confluire in cub aprendo invece la  prospettiva di azione unitaria con chi ne comprende appieno le ragioni indicate nella relazione introduttiva e non vive di sola autoreferenzialità. 

 Il congresso registra una crescita numerica oltre che qualitativa della nostra organizzazione. SGB aumenta il numero dei propri iscritti, aumentano le presenze in nuovi settori, si aprono nuove sedi nei territori.

  Al dibattito congressuale hanno portato un contributo importante rappresentanti di diverse organizzazioni di base: sicobas, confederazione cobas, sial cobas, oltre alla partecipazione di Luca Scacchi della minoranza interna alla Cgil.

Hanno mandato un messaggio ai congressisti, il sindacato di base Adbel, l’Unione Inquilini e sul piano internazionale il sindacato greco Pame.

 Ringraziamo fraternamente tutte queste organizzazioni sindacali con le quali intendiamo proseguire ed intensificare le relazioni, auspicando che ciò possa avvenire anche con tutte le altre organizzazioni di base e/o conflittuali non presenti che lo vorranno

 Molte le delegate e i delegati che sono intervenuti arricchendo le due giornate di lavoro, in rappresentanza del lavoro in fabbrica, negli uffici, negli ospedali, nei magazzini, nella pubblica amministrazione nei trasporti e nella scuola

 Il congresso ha delineato la prospettiva della costruzione del Fronte unitario ed indipendenti del sindacalismo conflittuale, una prospettiva la più ampia possibile ed inclusiva, in grado di contrastare il duro attacco che il padronato, approfittando della crisi pandemica, sempre più  crisi economica, sta portando alle condizioni della classe lavoratrice. Vogliamo dare il nostro contributo affinchè riparta una nuova stagione di lotte, da troppo tempo assente nel nostro Paese, affinchè siano ribaltati gli attuali rapporti di forza a favore dei lavoratori e delle classi popolari.

 Con questo spirito il Congresso fa propria  la partecipazione  all’assemblea nazionale dei delegati combattivi che si terrà a Bologna  il prossimo 27 settembre e auspica che si  definisca un percorso di lotta che porti ad uno sciopero generale vero  e non rituale come quelli “prenotati” a luglio per ottobre.

 Sul piano organizzativo i congressisti si sono prima suddivisi in tre gruppi di lavoro di cui hanno fatto sintesi successivamente nell’assemblea plenaria, avviando così un ambizioso percorso di ulteriore crescita e sviluppo in termini quantitativi e qualitativi.

L’annuncio dell’apertura di diverse sedi, sparse sui territori è un primo importante passo in questa direzione.

Il congresso ha quindi eletto il nuovo direttivo nazionale composto da rappresentanti di tutte le regioni presenti avviando una fase di sperimentazione e verifica che porterà fra un anno e mezzo alla convocazione di una conferenza d’organizzazione nazionale.

Al lavoro e alla lotta!

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